La Nuova Sardegna

Lingua blu, la zanzara killer terrore degli ovili

di Pier Luigi Piredda
Lingua blu, la zanzara killer terrore degli ovili

Il proliferare del culicoide favorito dalle condizioni climatiche. Il direttore dell’Izs: «Situazione difficile e ora le vaccinazioni»

11 agosto 2013
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SASSARI. L’incubo delle campagne è un insetto minuscolo dal nome quasi impronunciabile: culicoides imicola. È piccolo e fastidioso come una zanzara, ma le sue punture seminano la morte negli ovili: provocano la febbre catarrale, un’infezione non contagiosa della quale a livello scientifico sono noti 24 sierotipi, ciascuno caratterizzato da un tasso di virulenza più o meno accentuato.

«L’allarme l’avevamo lanciato e infatti la Regione aveva provveduto all’acquisto di un 1 milione e 850mila dosi di vaccino, ma siamo stati anticipati da una stagione estiva strana, con piogge improvvise e caldo torrido: l’ambiente ideale in cui il micidiale culicoide prolifera – Antonello Usai, esperto veterinario e ora direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, non nasconde le preoccupazioni per l’esplosione del virus della lingua blu –. Il vaccino è ottimo, ma viene prodotto da una sola azienda, che aveva garantito la fornitura delle dosi entro la fine di agosto, momento che, con il ministero della Salute e il Centro di referenza per queste malattie di Teramo, avevamo ipotizzato ideale per vaccinare il bestiame. In vista del periodo in cui il culicoides sarebbe dovuto essere più aggressivo: alla fine dell’estate con le prime piogge. Questo tempo bizzarro ha messo in crisi la task force – ha ammesso il direttore dell’Izs –, ma stiamo correndo ai ripari. Dal 12 luglio, giorno del primo caso di lingua blu accertato a Tortolì, a oggi le segnalazioni sono state 295, 60 delle quali accertate. Ma il virus che sta circolando, sierotipo 1, sembra meno virulento di quelli del passato e infatti la mortalità è ridotta, anche se comunque la situazione è grave per decine di allevamenti».

«È vero che la sintomatologia è più blanda e alcuni animali stanno guarendo, ma la situazione è in continua evoluzione e i casi si stanno drammaticamente moltiplicando con il passare dei giorni – ha spiegato Franco Sgarangella, responsabile del Dipartimento veterinario dell’Asl 1 –. Non nego che la preoccupazione è grande. È una malattia complessa da combattere e le condizioni climatiche sono determinanti, per questo non smettiamo mai di ricordare agli allevatori alcune norme fondamentali per evitare il diffondersi del virus: massima igiene negli allevamenti e rimozione dei ristagni d’acqua, tenere il bestiame lontano dai fiumi nelle ore notturne e possibilmente ricoverarlo in luoghi chiusi e protetti, disinfestare gli ovili e utilizzare piretroidi repellenti sugli animali. Purtroppo, il caldo e le piogge stanno favorendo il proliferare della zanzara, che sta risalendo il corso dei fiumi da sud, seminando il terrore».

Intanto, con un disegno di legge, la Giunta regionale ha investito nuove risorse per combattere la lingua blu. Sono stati stanziati 10 milioni di euro, che si aggiungono ai 2 già disponibili, per le aziende colpite dal virus e per quelle che hanno subito gravi danni economici per i divieti di movimentazione del bestiame.

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