La Nuova Sardegna

Incendi e polemiche, Gabrielli: «Mai promesso l’Elitanker»

Incendi e polemiche, Gabrielli: «Mai promesso l’Elitanker»

Il responsabile della Protezione civile replica all’assessore regionale all’Ambiente Biancareddu. Le indagini sui roghi: privilegiata la pista dolosa

11 agosto 2013
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SASSARI. Poco più di un anno fa, era il 19 luglio, aveva annunciato che l’estate 2013 sarebbe stata molto più difficile delle precedenti a causa della spending review che avrebbe dimezzato i fondi destinati alla lotta agli incendi. Il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, quel giorno era a San Teodoro per vedere con i suoi occhi il disastro provocato da un rogo. E lì aveva predetto quello che sta accadendo in questi giorni, nell’isola come in molte altre regioni italiane: «L’anno prossimo avremo a disposizione per l’intero territorio nazionale solo 14 Canadair rispetto agli attuali 19, e sarà arduo scegliere le basi sui quali dislocarle». La Sardegna due mesi fa, dopo una lunga trattativa, ne ha ottenuto 2, entrambi di stanza a Olbia: nel 2012 i Canadair invece erano 3, e a lottare contro i roghi c’era anche un Elitanker, assente quest’anno.

Botta e risposta. Franco Gabrielli, rispondendo all’assessore regionale all’Ambiente Andrea Biancareddu, dice di non avere mai promesso che l’Elitanker sarebbe arrivato. «Nel corso di interlocuzioni con esponenti della Regione Sardegna ho parlato e scritto – spiega Gabrielli – esclusivamente della possibilità di fare rimanere sull’isola 2 Canadair, un grande sforzo considerata la riduzione dei velivoli della flotta statale. Di certo non ho mai promesso alcun Elitanker per il semplice motivo che il contratto che consente l’utilizzo di questi mezzi aerei è stato chiuso solo qualche settimana fa, prevedendo l’impiego, su tutto il territorio nazionale, di soli due mezzi e con limitazioni orarie». Il numero 1 della Protezione civile va avanti ricordando l’episodio di un anno fa quando «per primo avevo cercato di accendere i riflettori sui problemi che con ogni probabilità avremmo vissuto durante questa campagna antincendi, nodi che in queste settimane stanno tristemente venendo al pettine». Poi la stoccata: «Conosco i limiti della mia persona e della struttura che dirigo ma rivendico una serietà che non sempre riscontro nei miei interlocutori». L’assessore Biancareddu proprio ieri aveva parlato di un accordo disatteso da parte di Franco Gabrielli, “l’Elitanker che ha promesso due mesi fa non è mai arrivato”, e l’invio del mezzo aereo nell’isola da parte della Protezione civile era stato annunciato dal responsabile dell’Ambiente anche il 20 giugno a Cagliari, in occasione della presentazione della campagna regionale antincendi.

Nuovi roghi. Anche ieri, complice il vento di maestrale, nell’isola sono scoppiati alcuni roghi. Dopo alcune ore di lavoro le fiamme sono state fermate a Escalaplano dalle squadre del Corpo forestale e dai vigili del fuoco. Dal cielo è arrivato l’aiuto di due elicotteri regionali. Nel pomeriggio un altro incendio è divampato a Castelsardo, lungo la strada a scorrimento veloce alle spalle della frazione di Lu Bagnu: anche in questo è caso è stato necessario l’intervento di un elicottero.

Incendi dolosi. Tutte le ipotesi sono vagliate, ma la pista privilegiata è quella dolosa. Gli specialisti del Corpo forestale che seguono le indagini, hanno sentito decine di persone e stanno valutando tutte le testimonianze e analizzando ogni traccia trovata sui terreni andati a fuoco. Al setaccio le aree percorse dai roghi a Laconi, il Comune più colpito nelle due giornate infernali di mercoledì e giovedì, ma anche a Sinnai, Serrenti, Furtei e San Gregorio.

L’emergenza. Le associazioni dei consumatori Adoc e Adiconsum annunciano che si costituiranno parte civile nei confronti di eventuali responsabili degli incendi. Coldiretti di Nuoro e Ogliastra chiedono invece lo stato di calamità naturale per le imprese agricole del Sarcidano. Non solo: l’associazione chiede anche di rivedere la legge che prevede il divieto di pascolamento dei terreni bruciati per i 10 anni successivi al rogo. (si. sa.)

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