La Nuova Sardegna

«È una sentenza che mette in evidenza la volontà persecutoria di certa magistratura», Settimo Nizzi, coordinatore regionale del Pdl, per lungo tempo medico di Silvio Berlusconi in Sardegna, amico e grande sostenitore, non ha dubbi. Al telefono sembra quasi sofferente nel parlare della sentenza che ha abbattuto politicamente il suo leader. Come suo costume, non cerca mezze misure, nè scorciatoie, Settimo Nizzi ma va dritto al cuore del problema. «Certa magistratura spinta da un forte spirito di rivalsa verso Berlusconi è finalmente riuscita a raggiungere il suo obiettivo – ha insistito l’ex sindaco di Olbia ed ex deputato del Pdl –. Ma fortunatamente non è tutta la magistratura italiana, perché esiste una magistratura obiettiva e giusta. Ribadisco – ha sostenuto Nizzi – che solo una certa magistratura ha operato contro Berlusconi, riuscendo così a togliere di mezzo un avversario politico che ha sempre combattuto per una giustizia giusta e non politicizzata. Questa nei confronti di Silvio Berlusconi è una persecuzione. Ma non ci arrenderemo. Risponderemo con i fatti, in maniera civile. Daremo battaglia, ma sempre nei limiti della civiltà. E poi – ha concluso il coordinatore regionale del Pdl – risponderemo nella maniera di sempre: con i voti. Nelle recenti elezioni, Berlusconi era stato dato per finito e il centrodestra ha perso le elezioni per 100mila voti, alle prossime consultazioni vedremo che succederà».

Bocca quasi cucita invece da parte del deputato Mauro Pili, grande sostenitore di Berlusconi che l’ha lanciato in politica: «Non saprei che dire così a caldo, non è il momento. Ne parliamo con più calma dopo una serena riflessione».