La Nuova Sardegna

Abbanoa, la Finanza sequestra gli atti nella sede di Cagliari

di Mauro Lissia
Abbanoa, la Finanza sequestra gli atti nella sede di Cagliari

Fatture, consulenze e contabilità nel mirino della Procura. E l’Ufficio delle Entrate ha avviato un controllo fiscale

02 agosto 2013
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CAGLIARI. Per Abbanoa arriva la resa dei conti: la guardia di finanza ha bussato alla sede cagliaritana della società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato in Sardegna e ha chiesto ai funzionari di consegnare una sfilza di atti e documenti, quelli indicati dal pm Giangiacomo Pilia che indaga contro ignoti per peculato e abuso d’ufficio. Dopo alcune ore di lavoro, gli uomini della polizia giudiziaria hanno lasciato gli uffici con migliaia di carte riferite all’attività dal 2008 ad oggi. Si tratta delle fatture emesse, degli atti sui contributi versati dalla Regione e dall’Autorità d’ambito, sui crediti inseriti nel bilancio e sulle consulenze esterne. Una montagna di documenti che verrà ora vagliata dai finanzieri e andrà nel giro di pochi giorni all’esame del magistrato. Altre carte potrebbero essere acquisite nelle prossime ore all’ufficio del personale, mentre parte dei documenti di interesse investigativo sarebbe ancora bloccata all’Ufficio delle Entrate, che appena poche settimane fa ha avviato un controllo fiscale sui conti di Abbanoa.

Tra fine agosto e settembre il pm Pilia dovrebbe concludere il primo giro di audizioni di persone informate sui fatti ma già nei prossimi giorni potrebbero partire le prime iscrizioni al registro degli indagati. È confermato che l’indagine sarà per il momento circoscritta al periodo che va dal 2009 in poi. In questi quattro anni la sola presenza costante ai vertici della società pubblica è quella del direttore generale Sandro Murtas, le cui scelte amministrative e di gestione sono state aspramente criticate dagli organismi di controllo. Mentre nessun rilievo formale sembra essere arrivato dall’Autorità d’ambito, che ha poteri di vigilanza, dagli amministratori e dalla Regione. L’impressione, a leggere le relazioni dei sindaci e del revisore, è che Murtas abbia lavorato in splendida solitudine, distribuendo una quantità incredibile di consulenze, soprattutto sul fronte legale dove Abbanoa è fortemente esposta sia per la necessità di recuperare crediti che di fronteggiare la sequenza ininterrotta di ricorsi e di azioni giudiziarie avviati da utenti inferociti per i disservizi e per gli errori nelle fatturazioni. Murtas si è mosso in un marasma totale, creato dall’accorpamento di ventidue enti di gestione dei servizi idrici. Ma a distanza di sette anni dalla sua costituzione, lo stato finanziario di Abbanoa – gravato da un buco di 800 milioni di euro – e la sua organizzazione interna non sembrano dare segni di miglioramento: basta leggere le cronache, la protesta è generale.

Intanto filtrano da Nuoro informazioni sull’inchiesta parallela partita dalla Procura del capoluogo barbaricino: i documenti e gli atti richiesti alla sede di via Straullu si trovano a Cagliari e sono in buona parte già nelle mani della Procura cagliaritana. È uno di quei casi in cui due uffici della magistratura s’incrociano e si muovono ciascuno in base alla propria competenza territoriale. Non è chiaro se i magistrati impegnati nelle due inchieste – quella di Nuoro è ancora alla fase preliminare delle acquisizioni – decidano di coordinarsi per evitare sovrapposizioni di atti e provvedimenti.

L’iniziativa delle due Procure non sembra comunque preoccupare l’amministrazione regionale, che si prepara a capitalizzare Abbanoa con 184 milioni destinati a coprire solo in parte la voragine nei conti della società pubblica, che rivendica crediti per circa 400 milioni di cui soltanto la metà sarebbe reale. Anche su questo punto il pm Pilia intende fare chiarezza e i tempi dell’inchiesta non saranno lunghi.

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