La Nuova Sardegna

Vacanze, anche la tenda diventa un lusso

di Angelo Fontanesi
Vacanze, anche la tenda diventa un lusso

Crollo di prenotazioni nei campeggi della Baronia e dell’Ogliastra. Assenti gli italiani, solo gli stranieri alleviano la flessione

01 agosto 2013
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OROSEI. Costo dei traghetti alle stelle, turisti italiani sempre più merce rara e la classe operaia che non riesce più ad andare in ferie neanche in campeggio. Basterebbero queste tre casuali per spiegare il tracollo del prodotto camping nel panorama dell'industria turistica sarda. Ma il problema è ancora più complesso. Sta di fatto che in quasi tutti i campeggi sparsi lungo il tratto della costa orientale che dall'Ogliastra arriva sino alla Gallura, i dati sulle presenze al 31 luglio sono in forte calo rispetto a quelli già pessimi dello scorso anno quando il saldo negativo fu superiore al 30%. «Quest'anno rischiamo di ripeterci – dice Nello Versano titolare del Villaggio Telis di Tortolì, 700 posti a 4 stelle tra piazzole tende, roulotte e bungalow –. Le cause sono quelle che da diversi anni stanno ammazzando tutto il turismo in Sardegna. Se è vero che la crisi fa rimanere casa 2 italiani su 3, per noi operatori sardi il caro traghetti è il colpo di grazia. E meno male che si vede qualche straniero in più, tedeschi, svizzeri e francesi soprattutto che almeno alleviano la flessione». Di leggero incremento di campeggiatori stranieri parla anche Gianni Pinna del Campeggio Orrì, 500 posti sull'omonima spiaggia ogliastrina che segnala anche il “ritorno” della tenda come opzione low cost a discapito dei bungalow messi quasi fuori mercato dalle offerte stracciate all inclusive di molti alberghi.

«L'aumento delle presenze straniere è un segnale incoraggiante – dice – ma certo non riusciranno a coprire i posti lasciati liberi dagli italiani». Italiani che calendario alla mano dovrebbero arrivare a giorni ma a guardare i booking di molti campeggi non c'è da essere ottimisti. Anzi. «Sino ad oggi abbiano appena 10 piazzole prenotate per il mese di agosto – dice Enrico Marras, dipendente del Camping La Pineta, 720 posti in località Mandras a Siniscola –. Sino a qualche anno fa una quota delle piazzole le affittavamo a forfait soprattutto a gente locale per tutta la stagione e ci garantivano una buona base di partenza. Da circa una quarantina siamo scesi a 4/5. I locali li vediamo solo nei fine settimana, prendono un bungalow per una notte per passarne due al mare e solo dopo estenuanti contrattazioni sul prezzo».

In questi lidi poi il refrain delle lamentele si arricchisce di una nuova voce: Tarsu. «Paghiamo sino a 46mila euro all'anno per il servizio di nettezza urbana anche se il campeggio rimane aperto solo per quattro mesi – dicono i soci della cooperativa Primo maggio che da oltre 30 anni gestiscono il campeggio la Mandragora, 600 posti a Santa Lucia di Sinscola – E se aggiungiamo un calo di presenze del 30% rispetto alla scorso anno si può capire dove stiamo andando. Inoltre i pochi campeggiatori italiani e sardi che comunque arrivano hanno i soldi contati e talvolta neanche quelli». Un drastico calo dell'indotto interno denunciano anche i due più noti campeggi comunali di Orosei che peraltro, almeno sinora, tengono sostanzialmente botta sulle presenze. «Sino ad oggi il calo di presenze è minimo – dice Antonangelo Dessena della cooperativa Sa Curcurica che gestisce il camping Cala Ginepro, 1400 posti tra tende, tukul e bungalow –, grazie soprattutto a continui investimenti per dare servizi aggiuntivi a una clientela vasta e variegata come la nostra. Ma bar e pizzeria sono diventi un lusso e rimangono semi vuoti nonostante le tariffe siano sostanzialmente bloccate da cinque anni». Sulla stessa linea anche Toni Patteri del camping Sa Prama, 300 posti davanti alle spiagge di Cala Liberotto. «Ci salvano i clienti fidelizzati – dice – ma per gli italiani diventa sempre più difficile e oneroso venire in Sardegna e questo agosto sarà un vero terno all'otto». Il mese del tutto esaurito con largo anticipo non esiste più neanche tra le tende: la certezza di trovare un posto anche a Ferragosto l'hanno definitivamente cancellato. Rimane la speranza degli arrivi non previsti last minute, ma per i campeggi sardi non sembra proprio stagione di miracoli.

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