La Nuova Sardegna

Golf , assemblea aperta a fine mese

di Alessandro Farina
Golf , assemblea aperta a fine mese

Bosa, dopo il consiglio comunale l’ad di Condotte pronto a un nuovo confronto

24 luglio 2013
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BOSA. Il consiglio comunale convocato per discutere la bozza del Protocollo di intenti fra amministrazione civica e Condotte Spa si è chiuso alle due del mattino di mercoledì 23 luglio, con un arrivederci a fine mese dopo un lungo, teso (ma sempre nei limiti del rispetto), articolato dibattito durato sette ore, e seguito con grande partecipazione e passione dal folto pubblico di supporter, pro o contro la possibile realizzazione del golf a Tentizzos e di cubature a Sa Miniera in particolare.

Prossimo appuntamento, con l’amministratore delegato per il progetto “Bosa Colores” Giuseppe Vadalà disponibile a partecipare a un’assemblea aperta, (la data è da fissare), e questa volta slegata dai vincoli del regolamento consiliare che più volte hanno costretto il presidente del Consiglio comunale a minacciare di “far sgombrare l’aula”.

In città intanto, come da tempo sulle pagine dei social network, il dibattito resta incandescente.L’amministrazione guidata da Pierfranco Casula e Condotte Spa vogliono rivedere le strategie del turismo tenendo conto delle linee di una domanda internazionale “Che dopo il cicloturismo vede al secondo posto proprio il golf” come ha sottolineato il sindaco.

Nell’intervento, di circa un’ora, a cavallo della mezzanotte, Giuseppe Vadalà ha rimarcato le direttrici di Condotte che punta alla rimodulazione delle decine di migliaia di metri cubi, lottizzazione approvata nel 2006, previsti ora Campu ‘e Mare, con il golf a Tentizzos che resta, a loro avviso, in seguito a vari approfondimenti, la principale delle possibili chiavi di volta per catalizzare l’interesse di investitori e ospiti internazionali nel disegno di “Bosa Colores”. Una linea che su fronti politici trasversali è emersa dal dibattito in aula martedì. Ma il progetto è stato osteggiato apertamente oltre che dalle fila dei comitati Salviamo Tentizzos e InBosa, da molti altri nella convinzione che la città, considerati anche i rigidi limiti imposti dalle norme di tutela delle zone Sic e Zps del Marrargiu, che toccano anche Tentizzos-Sa Miniera, debba invece puntare su un altro tipo di sviluppo focalizzando la tutela ambientale, la rivitalizzazione del centro storico e dell’habitat fluviale e, sul fronte di nuove cubature per strutture ricettive e turistiche, investendo nei limiti del perimetro urbano.

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