La Nuova Sardegna

Patrimonio dell’umanità o resort di lusso?

Patrimonio dell’umanità o resort di lusso?

La “rimodulazione” delle cubature contrasta con la recente richiesta di inserimento nei siti Unesco

23 luglio 2013
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BOSA. La “Proposta di valorizzazione delle aree di Campu e’ Mare, Sa Sea e Tentizzos-Sa Miniera” prevede a grandi linee la rimodulazione delle cubature del progetto “Bosa Colores” presentato da Condotte. Da integrare alla luce del nuovo “Piano strategico di sviluppo comunale e del territorio (Pssc)” che l’amministrazione guidata dal sindaco Pierfranco Casula intende varare. Il documento di 13 pagine – reso noto nei giorni scorsi dal sindaco e aggiornato anche alla luce della votazione unanime che ha sancito l’avvio dell’iter per inserire la litoranea Bosa-Alghero tra i siti Unesco “patrimonio dell’umanità” –, se approvato, descriverà le linee di politica turistica nel lungo periodo. Con obiettivi principali: dotare il territorio di strutture per il turismo attivo, perno il campo da golf di Tentizzos e strutture annesse, e garantire la destagionalizzazione delle presenze. Punto di partenza la «necessità di rivedere l’impianto progettuale complessivo, in particolare di Campu’e Mare». Area di diciassette ettari e mezzo su cui è stata autorizzata una cubatura di 217mila metri cubi, sulla base di un piano di lottizzazione del 2006 (Progetto Bosa Sviluppo con filosofia “Un posto letto un posto barca”). Ma dalla densità edilizia definita «eccessiva e abnorme, con tipologie di fabbricati standard che, in quella zona, poco si inseriscono nel contesto». Per Sa Sea, estensione di 73 ettari, il precedente progetto prevedeva invece circa 25mila metri cubi con ipotizzata “l'edificazione di un albergo-resort”. Lottizzazione da mettere in relazione con l’area di Campu’e Mare e con quella di Tentizzos-Sa Miniera nelle nuove linee.

Pezzo forte del nuovo progetto, con i suoi 247 ettari, di cui 100 sul litorale, l’area di Tentizzos-Sa Miniera, sulla costa a nord di Bosa. Che «si potrebbe prestare perfettamente alla realizzazione del Progetto-Golf». Ma sulla quale, preso atto delle «prescrizioni e limitazioni dovute alla valenza del sito» dal punto di vista ambientale e della fruizione per la balneazione, vengono tracciate ben tre diverse ipotesi secondo «quello che sarà la legislazione in itinere che, al momento, non consente di ragionare su certezze». Con perno onnipresente però la nascita di un campo da golf a diciotto buche, che dovrà essere realizzato «con minimi interventi di movimento terra» mentre «le eventuali cubature dovranno essere inserite nella zona interna di Sa Miniera in prossimità dei resti delle vecchie case dei minatori». Perché «la realizzazione di nuove strutture alberghiere e residenziali di qualità, la realizzazione di un campo da golf internazionale, daranno una spinta decisiva al posizionamento di Bosa sulla mappa del turismo nazionale e internazionale» favorendo lo sviluppo di tutta un’altra serie di servizi e strutture legate al tempo libero, allo sport, allo svago. (a.f.)

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