La Nuova Sardegna

Alberghi, ville e campi da golf sulle coste di Bosa, la città si divide

di Alessandro Farina
Alberghi, ville e campi da golf sulle coste di Bosa, la città si divide

L’intervento complessivo è intorno ai 250mila metri cubi di cemento. Affollatissimo consiglio comunale per esaminare il progetto della Condotte immobiliare. Al confronto pubblico ha partecipato anche l’amministratore delegato della società

23 luglio 2013
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BOSA. Ancora alle undici la lunga teoria degli interventi di amministratori e consiglieri non lascia spazio alle possibile domande del pubblico. In un’aula, quella consiliare di Piazza Carmine, che è gremita già mezz’ora prima dell’inizi del Consiglio, previsto dalle 19. All’ordine del giorno la discussione della bozza di protocollo d’intenti fra l’amministrazione e Condotte Immobiliare Spa sul progetto che il colosso delle costruzione vorrebbe varare al più presto, e vede come perno la nascita di un campo da golf a diciotto buche sulla incontaminata costa di Tentizzos. Argomento caldissimo che da quasi un anno tiene banco nel discorso politico e da mesi trascina il dibattito sui sociale network.

Dopo qualche scaramuccia ad inizio seduta, si trova una linea quantomeno sulla metodica con cui portare avanti la discussione: prima la lettura delle 13 pagine della bozza, poi la discussione tra assessori e consiglieri, quindi spazio sarà concesso a possibili domande all’amministratore delegato di Condotte per il progetto “Bosa Colores” e al possibile intervento, ma dopo la formale chiusura del Consiglio, da parte del pubblico.

La bozza «Stesa a più mani, dopo un anno di discussioni, approfondimenti, confronti» dice il sindaco Pierfranco Casula prima di procedere alla lunga lettura del documento, «Che non è chiuso – afferma al termine Pierfranco Casula – ma si può migliorare. Evitiamo però lo scontro, non serve a nessuno. Ragioniamo invece e confrontiamoci con serenità», è l’appello del primo cittadino, salutato dai commenti del pubblico, dove sembra predominare il fronte dei “no golf”, almeno stando a valutare il peso tra fischi e applausi. E proprio su questo argomento, il campo da golf a Tentizzos e le possibili cubature a Sa Miniera, sulla incontaminata costa del Grifone, si accentra buona parte dei più o meno polemici interventi dai banchi dell’opposizione. Se non proprio contrari al green certamente poco attratti dall’argomento, soprattutto quando interviene Luigi Mastino, capogruppo del Pd, che richiama un articolo sull’argomento golf in Italia e nel mondo, soffermandosi sulla questione relativa alle quantità industriali di acqua o concimi necessari alla cura dell’erbetta. Al suo intervento fa da contralto il vice sindaco Silvio Tanda che ricorda subito dopo come, a livello nazionale esiste un protocollo d’intesa fra la Federazione Italiana Golf e diverse associazioni ambientaliste di peso proprio sul golf. Secondo Danilo Mastinu del Pd «se un anno di discussione ha partorito questa bozza l’impegno non è stato proficuo» perché «alla fine, quale che sia la condizione, il campo da golf c’è sempre». Mentre, chiedono le opposizioni «Condotte realizzi quello che c’è già approvato per dare risposte ai lavoratori».

Augusto Cherchi, assessore ai Lavori Pubblici, sporta invece il discorso su un altro piano, che vede come premessa la richiesta a Condotte di rivedere il progetto da migliaia di metri cubi previsto a Campu ‘e Mare e Sa Sea. «Richiesta che Condotte ha recepito. Ma in questo protocollo esiste un’unica proposta, mentre noi vogliamo che siano esplicitate più opzioni compresa quella che il golf non lo prevede».

E questa linea è stata seguita anche in diversi seguenti interventi portati avanti dagli esponenti dell’opposizione. Con Anna Maria Piroddi del Centrodestra, che chiede che la bozza venga pubblicata sul sito internet del Comune e di dare spazio alla discussione in un’apposita riunione pubblica, non legata ai rigidi vincoli del regolamento comunale, mentre Silvano Cadoni del Psd’Az ribadisce la linea del partito, che riporta al Puc approvato nella metà degli anni Ottanta, che prevedeva l’utilizzo di volumetrie nell’area urbana e non lungo la costa. «Vanno bene le affermazioni di principio ma noi siamo qui per discutere di una bozza di un protocollo di intenti» rimarca il sindaco nel suo intervento. Che replica, in alcuni casi passaggio per passaggio, alle affermazioni piovute dai banchi delle opposizioni invitate a «fare delle proposte concrete». Ma con un significativo passaggio politico, quando dice: «Non sono d’accordo con l’affermazione del Psd’Az che tutte le cubature devono essere previste nel centro urbano – così ha tuonato infatti il sindaco in chiusura del suo intervento – ma sono convinto del contrario». Insomma sulla bozza del protocollo di intenti si giocano, inesorabilmente, diverse filosofie sul futuro sviluppo turistico della città del Temo la cui fortuna potrebbe essere quella di mantenere intatta la costa spostando, perchè no, i volumi delle costruzioni verso l’interno, dove i danni ambientali sarebbero sicuramente minori.

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