La Nuova Sardegna

Conti Abbanoa, la Procura di Cagliari apre un’inchiesta

di Giuseppe Centore
Conti Abbanoa, la Procura di Cagliari apre un’inchiesta

Aperto un fascicolo sulla gestione della società e sull’utilizzo di contributi pubblici. La società, negli anni, ha accumulato un passivo di diverse centinaia di milioni di euro

11 luglio 2013
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CAGLIARI. Sui conti di Abbanoa, sulla sua gestione, e sugli ultimi travagliati anni di attività della società che gestisce il servizio idrico integrato, da ieri indaga formalmente la Procura. Dopo gli articoli sulla Nuova Sardegna, e le proteste dei sindacati, è stato aperto un fascicolo proprio sulla società. Il pm incaricato di seguire l’inchiesta è Giangiacomo Pilia, che ha già delegato il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di acquisire i bilanci, le relazioni dei revisori dei conti, e tutti i documenti ufficiali del cda di Abbanoa. L’inchiesta sui conti guarda in modo particolare al disavanzo contabile che accumulatosi negli anni ha portato la società a registrare un passivo di diverse centinaia di milioni di euro.

Nei giorni scorsi, sindacati, politici (il presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu definisce Abbanoa un idromostro che va chiuso) e associazioni di consumatori avevano chiesto a gran voce che si facesse chiarezza sui conti e la gestione di questi ultimi anni della società. Due giorni fa i lavoratori diretti e quelli delle società appaltatrici si sono ritrovati davanti all’ingresso della Regione per chiedere il pagamento degli stipendi. Alla fine è arrivata la comunicazione che giugno e la quattordicesima verranno pagati, lo ha deciso l’autorità d’ambito regionale, che ha provveduto anche a tranquillizzare i lavoratori delle imprese d’appalto, in ritardo nei pagamenti dei salari di diverse mensilità. La speranza, una volta tanto, arriva da Bruxelles, perché gli assessori al Bilancio Zedda e ai Lavori pubblici Nonnis hanno assicurato che entro settembre l'Unione Europea dirà finalmente se i conti di Abbanoa potranno essere raddrizzati con i 184 milioni provenienti dalle casse regionali e i 45 dei comuni soci.

Se tutto andrà per il verso giusto entro l’anno Abbanoa potrebbe vedere conti meno “terremotati” degli attuali. Ma questo fatto non impedirà alla Procura di leggere le carte per capire come mai in questi sette anni il bilancio di Abbanoa è andato progressivamente peggiorando, se sono state adottate tutte le misure opportune per rendere trasparenti e corrette le procedure contabili e se per caso non siano stati usati, all’interno di una gestione che, è proprio il caso di dirlo, faceva acqua da tutte le parti, metodi non leciti per tamponare i buchi. Tra questi anche quello paventato dai revisori dei conti, la cui relazione risulta già essere conosciuta dalla Procura: l’uso cioè di contributi pubblici destinati al finanziamento delle opere affluiti sui conti destinati al pagamento di spese correnti. Ma non sarebbe questo l’unico elemento fuori norma nei bilanci Abbanoa: quello che più salta agli occhi è l’enorme credito, non sempre esigibile, accumulato in questi mesi, e una certa confusione nel database degli utenti. La Procura cercherà di capire se questo disordine è dovuto a incapacità o se c’è sotto qualcosa’altro.

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