La Nuova Sardegna

Regione, la campagna anticendi costerà 50 milioni

di Umberto Aime
Regione, la campagna anticendi costerà 50 milioni

Dopo il primo attacco dei piromani ad Arbus, ecco i numeri delle forze in campo: 9mila uomini, 12 elicotteri e due Canadair - FOTO

20 giugno 2013
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CAGLIARI. Il primo attacco degli incendiari, martedì mattina ad Arbus con 300 persone terrorizzate e in fuga, è stato tremendo. «Abbiamo subito l’ennesima vigliaccata», ha detto 24 ore dopo e con rabbia l’assessore all’Ambiente, Andrea Biancareddu, nel presentare i numeri delle forze in campo «dall’inizio del mese impegnate in una guerra che ogni giorno costa ai sardi ben 550 mila euro», ha aggiunto. È una cifra enorme e nel totalizzatore (sono in tutto 50 milioni per poco più di 3 mesi al fronte) c’è tutto. A cominciare dagli stipendi degli oltre 9 mila uomini in campo fra forestali, Corpo forestale, vigili del fuoco – l’ingaggio è pagato dalla Regione al Viminale che non fa sconti –, compagnie barracellari e compresi anche i rifornimenti ai volontari. Poi ci sono i 4 milioni per il noleggio degli 11 elicotteri della flotta sarda antincendi, dislocati in altrettante basi. «Il dodicesimo – ha detto l’assessore – l’abbiamo affittato ieri e ci costerà altri 350 mila euro per tutta la stagione». La somma è ancora lunga: ci sono i costi per il rinnovo del parco macchine, sono oltre 400 solo i mezzi a disposizione dell’Ente Foreste, e anche le manutenzioni sono una voce importante. «Paghiamo tutto noi. Lo Stato non ci dà un soldo», ha polemizzato l’assessore. La Protezione civile nazionale questa volta non è andata oltre i due Canadair di stanza ad Olbia ed è stata «una battaglia farceli assegnare». Il primo aereo giallo è atterrato ieri con qualche giorno d’anticipo, l’altro sarà operativo dall’inizio di luglio. «Però il prefetto Franco Gabrielli, il capo della Protezione civile, mi ha promesso e un Elitanker», ha annunciato Biancareddu senza però prevedere la data dell’ arrivo in Sardegna. Questi sono i costi, questo è l’esercito dell’antincendi, anche se ci sono due novità. La prima: quattro squadre sperimentali del Corpo forestale, ha detto il comandante Carlo Masnata, «combatteranno il fuoco col fuoco tattico. Utilizzeranno tecniche tradizionali, rivisitate, per soffocare l’avanzata delle fiamme» e pare che funzioni a meraviglia. È molto più tecnologica la novità lanciata dal direttore dell’Ente Foreste, Gilberto Murgia: è un software, realizzato da Telecom «ma l’idea è nostra», che ogni minuto consente di monitorare dal Centro operativo (in Via Biasi, a Cagliari) le forze al fronte: «In tempo reale, il programma è operativo, possiamo sapere dalla video-mappa satellitare quanto gasolio ha ancora un’autobotte, o anche spostare le squadre con un click». L’organizzazione sembra perfetta e il responsabile della Protezione civile regionale, Giorgio Onorato Cicalò ha ribadito che «non ci saranno sovrapposizioni di ruoli. La linea di comando è una certezza. Così come lo sono di giorno in giorno i nostri bollettini sui territori a rischio». Ma alla fine sarà lo stesso una battaglia impari: i piromani attaccano all’improvviso e spesso sfruttano anche la scarsa prevenzione, un’altra piaga delle campagne. Sono dei vigliacchi: l’anno scorso ben il 75 per cento degli incendi è stato doloso e rimane questo il peggior nemico, quello più subdolo.

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