La Nuova Sardegna

«Il segreto dei miei show me l’ha insegnato il jazz»

di Pasquale Porcu
«Il segreto dei miei show me l’ha insegnato il jazz»

Renzo Arbore, con l’Orchestra Italiana, si esibirà martedì alle 21 a Sassari e mercoledì a Cagliari. Prima dei concerti, nelle due città, presenterà il libro scritto da Gianni Garrucciu - AUDIO

12 maggio 2013
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SASSARI. Renzo Arbore arriva in Sardegna. Sarà dopodomani a Sassari e il giorno dopo a Cagliari. In entrambe le città si esibirà con l’Orchestra Italiana (a Sassari al Nuovo Teatro Comunale e a Cagliari al teatro Lirico,sempre alle 21) in un tour organizzato dalla Via del Collegio. E presenterà il libro "Renzo Arbore, Vita, opere e (soprattutto) miracoli”, scritto dal giornalista Rai Gianni Garrucciu. (alle 17 a Sassari nella sala Sassu del Conservatorio insieme all'autore del libro e a Manlio Brigaglia, e il giorno dopo a Cagliari nel foyer del teatro Lirico (con Garrucciu e Franciscu Sedda) .

« No – dice Arbore – non è la prima volta che vengo in Sardegna. Sono già venuto un paio di volte a Sassari e 3-4 volte a Cagliari. Ma in Sardegna sono venuto anche in occasione della presentazione del libro su Peppino Fiori che era un mio amico ai tempi del Tg2 di Barbato. Peppino Fiori è stato il primo opinionista della Rai. Lui era molto serio e autorevole ma io mi divertivo a prenderlo in giro. Ricordate? Lui basava i suoi ragionamenti, anche quelli sull'analisi del terrorismo sul la domanda "A chi giova?". E io, una volta, per ridere avevo aperto la mia trasmissione "L'altra domenica" con la domanda : " A chi giova la primavera?" Ricordo che Peppino si era divertito molto».

I tempi sono cambiati e la televisione è diversa da quella di Peppino Fiori e dell'Altra Domenica.

«Eh sì. Ora la televisione è un attrezzo per vendere prodotti. Insomma, siamo nella sfera degli elettrodomestici più che del contenitore cultural spettacolare».

Ma la tv non ha perso, anzi, forse ha rafforzato il suo ruolopolitico e di orientamento dell’elettorato.

«Ha ragione e lo abbiamo visto con il Cavaliere ma anche con Beppe Grillo. Gli intellettuali ogni tanto dicono che la televisione non conta nulla e tentano di snobbarla. In verità chiunque riesca ad avere una presa sul pubblico della tv vince la sfida anche con il più bravo intellettuale se quest’ultimo non ha un grande fascino televisivo. Il Cavaliere ha dimostrato che se conquisti il pubblico della tv risali nei sondaggi di gradimento politico e puoi vincere le elezioni. Del resto anche all’estero è l’immagine che conta, basta pensare alle elezioni in Usa ma anche in Venezuela».

Ma che idea si è fatta di Grillo come leader politico?

«Credo che Grillo, da quell’animale televisivo che è abbia fiutato prima degli altri il clima del Paese. Ha capito che la gente non sopportava più le risse nei salotti televisivi e soprattutto le menzogne, e il fatto che molti di quei personaggi agivano per esclusivo tornaconto personale».

Ma l'antipolitica di Grillo quanto durerà?

«Non penso che potrà durare a lungo. Ora anche Grillo deve intanto governare i suoi e poi deve dare dare il suo contributo, deve fare scelte precise. Altrimenti è condannato a perdere consenso. Per farla breve, deve entrare in politica pure lui».

Questo per lei mi sembra un momento magico: concerti, libri su di lei, ancora tv

«Ebbene sì. In questo momento il sottoscritto gode o è afflitto da una sorta di revival che riguarda la televisione perché nottetempo su Raiuno vanno in onda questi programmi per "La storia siamo noi" curati da Caterina Stagno e Giovanni Minoli».

Ed ecco , tra capo e collo, anche il libro scritto da Gianni Garrucciu, Se ne faccia una ragione: questo è il suo ennesimo momento di gloria.

«Questo libro è una specie di testimonianza da parte di amici e non amici che hanno espresso delle cose lusinghiere su di me. Garrucciu ha il grave torto di non aver inserito neanche un parere contrario. Vuol dire che sarò io a parlare male di me stesso, quando vengo a Sassari».

In questa aria di revival inseriamo anche il Renzo Arbore channel tv, che cos'è?

«E' una sorta di antologia di cose che ritengo che il pubblico debba conoscere, dei fun damental dello spettacolo, come il Sarchiapone di Walter Chiari, la terrazza dei soliti ignoti in cui Totò dà lezione su come si apre una cassaforte o Riccardo Pazzaglia che canta "Me ne vado a fare il guru" o anche le cose mie meno note».

E poi c'è la parte dei concerti con l'Orchestra italiana

Ma anche Umbria jazz di cui sono presidente. E in questa veste andremo a presentare a New York il jazz italiano che è il migliore del mondo. E lo sapete bene voi che musicisti del calibro di Paolo Fresu e di Antonello Salis, un genio della fisarmonica. Abbiamo musicisti straordinari ma non abbiamo invece comici e improvvisatori come erano quelli di natura jazzistica che ho frequentato in questi anni, Io sono fissato col jazz, inteso come improvvisazione. La grande rivoluzione della musica nel Novecento è stato il jazz, l'improvvisazione. E' il segno della modernità. E' un po’ quello che succede oggi con internet: devi inventare La tecnologia ti obbliga a fare dei cambiamenti. La nascita del disco a 78 giri ha superato la romanza e ha imposto composizioni della durata di 3 minuti. E' così che è nata la canzone. Così oggi la rete, Twitter condiziona anche il modo di fare arte».

Parliamo dei concerti di Sassari e Cagliari

Saranno spettacoli di arte varia, A parte il prestigiditatore ci sarà di tutto un po'. Da un doveroso omaggio a Roberto Murolo alle canzoni italiane alle mie musiche. Sarà molto divertente».

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