La Nuova Sardegna

«Nel Sulcis soldi solo a idee convincenti»

di Giuseppe Centore
«Nel Sulcis soldi solo a idee convincenti»

Il ministro Barca presenta il bando internazionale: in una settimana già 1.397 iscrizioni

28 febbraio 2013
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CAGLIARI. «Le istituzioni, locali e nazionali hanno favorito per decenni la nascita di imprese nei territori più poveri, solo perché c’erano i fondi a disposizione: si realizzava di tutto, senza alcuna logica. Adesso rovesciamo la prospettiva: per il Sulcis cerchiamo idee, non progetti, e lanciamo un bando internazionale. Se ci convincono le finanzieremo, in maniera trasparente e condivisa». Fabrizio Barca, fine economista e ancora per poche settimane ministro della Coesione, è arrivato ieri in Regione per presentare www.99ideas.it, il sito dove sono inseriti i tre bandi speciali che il governo ha lanciato per sperimentare (ma per noi, altrove è pratica quotidiana) un nuovo modo di pensare lo sviluppo. Oltre al Sulcis, i bandi riguardano Pompei e Reggio Calabria: tre aree calde, ma nessuna estesa e complessa come la nostra. Barca, con i sindaci, la Provincia, e l’amministratore di Invitalia (l’ente pubblico incaricato di seguire il bando) Domenico Arcuri è stato ricevuto da Cappellacci e dall’assessore Zedda. Con loro si è testato il percorso compiuto e quello da fare per aprire i cantieri nel “nuovo” Sulcis. A disposizione, complessivamente ci sono 581 milioni di euro, somma cresciuta di 130 milioni dopo che il Parlamento ha accettato la richiesta dei deputati sardi Pd di dedicare al Sulcis la parte non ancora usata della somma che Alcoa ha restituito al sistema elettrico nazionale. «Ma per questo territorio – ha detto il presidente della Provincia Cherchi – sono in arrivo anche altri strumenti, come la zona franca per le piccole e medie imprese che ogni tre anni per i prossimi 14 consentirà la riduzione delle tasse al massimo per 200mila euro per ogni azienda». «Spero che entro l’estate i decreti attuativi – ha detto Barca – siano pronti, ma noi non vogliamo offrire illusioni. Ogni passo, ogni decisione sarà pubblica e concordata con gli enti locali». Il ministro cita i passi compiuti sul depuratore di Sant’Antioco, sulla strada per Giba, sulle bonifiche del rio San Giorgio dall’ultima riunione a oggi, «non è che aspettiamo le idee da fuori per realizzare quanto concordato; facciamo i passi giusti, senza fretta e senza illusioni». Il bando, entrato in rete da un settimana, ha raccolto già 1397 iscrizioni, di soggetti, di cui un terzo residenti in Sardegna. Rimarrà in rete due mesi e poi si tireranno le somme. «Serve a stimolare idee, non progetti, e per adesso alla loro realizzazione destineremo 55 milioni. Naturalmente – ha concluso Barca – tutte le idee saranno pubblicate e valutate da una commissione che farà una graduatoria a cui seguirà la premiazione. È l’idea che deve convincerci non i progetti». Il bando illustra anche nel dettaglio punti di forza e debolezza del territorio, e spiega perché è necessario, dopo la crisi della grande industria primaria, e prima ancora del polo minerario, un nuovo futuro per una delle aree più povere del paese. Soddisfatto sia del metodo che dell’impegno del ministro Barca il presidente della Regione Cappellacci che parla di lavoro positivo e fruttuoso, «sarebbe stato bello se tutti i colleghi di Barca avessero avuto la sua stessa sensibilità...».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore all’industria Zedda. Chi non la pensa così è invece il deputato Pdl Pili che in serata ha ingaggiato un duello a colpi di comunicati con la giunta e con il capogruppo Pdl in Consiglio Pittalis. «Questo piano è un imbroglio».

@gcentore

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