La Nuova Sardegna

Amianto nella pista dell’aeroporto, 17 a giudizio

Amianto nella pista dell’aeroporto, 17 a giudizio

Cagliari, utilizzarono rifiuti pericolosi nei lavori allo scalo di Elmas

19 febbraio 2013
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CAGLIARI. Andranno tutti al giudizio del tribunale i diciassette imputati di discarica abusiva e di violazione delle norme per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi per aver usato rifiuti pericolosi e quintali di tubazioni d'amianto come sottofondo del nuovo bordopista dell'aeroporto di Elmas oltre che stoccato miscele d'asfalto asportato dalle strade al di fuori dalle prescrizioni della legge: è stato il gup Simone Nespoli ad accogliere la richiesta avanzata il 4 febbraio scorso dal pm Giangiacomo Pilia, titolare dell’inchiesta. Il magistrato, nel corso della sua requisitoria, ha fatto riferimento a prove documentali e testimoniali inconfutabili, che a giudizio della Procura inchiodano i protagonisti di questa vicenda alle loro responsabilità, su profili penali piuttosto chiari.

In testa alla lunga lista degli imputati l'amministratore della Sarcobit Marcello Vacca (46 anni) di Cagliari e il direttore tecnico della Elmas Scarl - costituita tra Sarcobit e Pavimental - Italo Melis (65) di Serramanna.

Gli altri quindici sono i rappresentanti legali delle ditte che hanno lavorato alla costruzione della pista, soprattutto nel trasporto del materiale a base di amianto e asfalto usato per realizzare illegalmente la pavimentazione: si tratta di Antonello Pusceddu (47 anni) di Cagliari, Riccardo Pusceddu (78) di Arbus, Efisio Nioi (54) di Assemini, Maurizio Zanda (45) di Assemini, Panfilo Scalas (76) di Assemini, Bruno Curreli (41) di Sestu, Emilio Pisano (55) di Decimomannu, Emilio Marongiu (70) di Decimomannu, Alberto Agnesa (55) di Monserrato, Stefano Lilliu (42) di Cagliari, Efisio Picci (69) di Capoterra, Luciano Caria (62) di Guamaggiore, Massimo Pistoia (51) di Cagliari, Luca Cabula (43) di Villaspeciosa e Luciano Pintus (48) di Monastir.

L'accusa ribadita da Pilia è per tutti di discarica abusiva di rifiuti speciali e di violazione delle norme che regolano lo smaltimento.

Elmas e Capoterra sono i comuni al centro dell'inchiesta, che riguarda gli anni fra il 2008 e il 2009. L'appalto da 25 milioni era stato vinto dalla Sarcobit, società di Monserrato dichiarata fallita, al centro di una controversia tra l'amministratore Marcello Vacca, difeso dall'avvocato Leonardo Filippi, e l'ex socio Italo Melis, denunciato da Vacca per truffa. Ma a realizzare la pista era stata un'associazione temporanea di imprese tra Sarcobit e Pavimental Spa: si chiama Elmas Scarl, diventata il braccio operativo dell'ati, impegnata a eseguire i lavori che secondo la Procura risultano al di fuori dalle norme.

L'inchiesta della Procura ha viaggiato su due filoni: la contesa societaria tra Vacca e Melis e l'altro, nato da un accertamento della Finanza sulla possibile presenza di rifiuti speciali sotto il pavimento del bordopista. Costruire ponti e strade riciclando i materiali di scarto è consentito in una quota che non dovrebbe superare un terzo del totale. Ma alcuni testimoni hanno parlato di amianto prodotto dallo smantellamento di vecchi edifici e soprattutto di grosse tubazioni, quintali di tubi in frammenti di grosse dimensioni adoperati per realizzare il sottofondo del bordopista in aperta violazione delle norme. Un intervento fuorilegge, destinato secondo l’accusa a risparmiare sui costi elevatissimi dello smaltimento in discarica autorizzata e ridurre i tempi dlela lavorazione.

In seguito alcuni dipendenti hanno confermato davanti agli investigatori incaricati dalla Procura che la pista di Elmas è stata realizzata in gran parte proprio con quegli scarti e i test eseguiti dal consulente della Procura Cristina Onnis hanno successivamente fornito il riscontro tecnico che mancava: le analisi e i carotaggi hanno confermato la fondatezza delle accuse.

Saranno i giudici della seconda sezione del tribunale, il presidente del collegio è Massimo Poddighe, a vagliare il contenuto delle indagini e le argomentazioni della difesa. Il dibattimento che si annuncia è lungo e complesso anche per la complessità della materia. L’apertura è prevista per il 9 maggio. (m.l)

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