La Nuova Sardegna

LA REPLICA

«Alta la solvibilità del Consorzio»

Con una lettera, il presidente Mario Cavada dà la sua versione

24 novembre 2012
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CAGLIARI. Il presidente del consorzio FinSardegna, Mario Cavada, ha scritto una lettera di precisazione su quanto pubblicato ieri da La Nuova sull’ispezione eseguita da aprile a giugno dalla Banca d’Italia. Questo il testo, cui in serata si sono aggiunte le precisazioni del presidente del Collegio sindacale, Massimo Loddo, e del componente del Collegio, Giovanni Sulis.

Nessuna resa dei conti. Scrive Cavada: «A tutela dei soci, del patrimonio, di capitale e di reputazione, è necessario chiarire in premessa che all’interno di FinSardegna non c’è alcuna resa dei conti e non c’è stata da parte della Banca d'Italia alcuna bocciatura dell'attività del Consorzio».

Controllo ordinario. Dopo aver sottolineato che «ogni documento della procedura d’ispezione è qualificato come riservatissimo dalla Banca Centrale, a pena di gravi sanzioni per la divulgazione e diffusione», Cavada prosegue: «FinSardegna primo Consorzio Fidi in Italia ad avere richiesto l'iscrizione nell'elenco speciale degli intermediari finanziari, è, in quanto tale, soggetto vigilato dalla Banca d'Italia. La funzione ispettiva nei confronti dei soggetti vigilati non è dunque straordinaria, ma ordinaria e di routine, e, in tale ambito, si è svolta anche quella che ha riguardato Finsardegna». Poi, nel successivo capoverso, «pertanto, in nessun modo l'ispezione può essere stata richiesta da soggetti terzi, tantomeno dai vertici della Cna che è uno degli oltre quattromila soci del Consorzio». Secondo FinSardegna, «l’iscrizione e la vigilanza sono invece conseguenza di un successo "imprenditoriale", considerato da molti come unico in Italia, che porta grande orgoglio ma anche nuove e più grandi responsabilità e competenze».

Rapporto cordiale. Subito dopo il presidente entra nel merito dell’ispezione che «si è svolta – scrive – senza la messa a soqquadro ipotizzata nell'articolo, ma in un rapporto di cordiale e fattiva collaborazione». E poi aggiunge: «Le criticità indicate a seguito dell'ispezione, che tra l’altro sono ancora oggetto di controdeduzioni e valutazioni, hanno riguardato principalmente il periodo anteriore alla trasformazione in soggetto vigilato e non attengono a nessuna "gestione allegra" ipotizzata nell'articolo».

Gli effetti dell’ispezione. È questa la versione del presidente: «Come negli altri casi di Consorzi Fidi che hanno vissuto una così rilevante trasformazione, all'ispezione è seguita la richiesta (da parte della Banca d’Italia) di parziale avvicendamento dei vertici aziendali, nella prospettiva di un rafforzamento della struttura di fronte al nuovo contesto di crescita. Richiesta prontamente recepita».

Sicura solidità. «Per quanto attiene le supposte censure sull'attività del Consorzio e sui suoi numeri – scrive Cavada – occorre precisare che FinSardegna vanta un'assoluta solidità patrimoniale, requisito fondamentale richiesto da Banca d'Italia, con un patrimonio di vigilanza di quasi 12 milioni pienamente disponibili, che consente di garantire ampiamente l'integrale copertura degli eventuali rischi. E proprio gli indici di solvibilità patrimoniale valutati dalla Vigilanza hanno escluso qualsiasi ipotesi di commissariamento».

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