La Nuova Sardegna

La centrale di Ottana è salva: Terna comprerà l’energia

di Paolo Merlini

Vertice al ministero dello Sviluppo: l’impianto riconosciuto come “essenziale” per il 2013, via libera alla riconversione

05 ottobre 2012
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ROMA. La Sardegna centrale entrerà a far parte con la centrale elettrica di Ottana del cosiddetto regime di essenzialità dal prossimo primo gennaio e per tutto il 2013. Ma il governo si impegna a fare in modo che questa particolare condizione a favore di Ottana Energia avvenga già nell’immediato, in modo tale da superare la situazione di stallo anche nei tre mesi che mancano alla fine del 2012. Fuori dal linguaggio burocratico e tecnico significa la prima ancora di salvezza per il polo industriale di Ottana.

È il risultato strappato ieri a Roma al ministero dello Sviluppo economico da Paolo Clivati, alla guida della centrale di Ottana e della collegata Ottana Polimeri, in un incontro al quale hanno partecipato l’assessore all’Industria Alessandra Zedda insieme a sindacati e amministratori. Proprio la Zedda avantieri aveva tenuto un incontro a Cagliari dal quale era emersa la volontà della Regione di indicare in tre e non più due i poli energetici dell’isola, cioè Porto Torres e il Sulcis. Restituendo così a Ottana un ruolo chiave nel piano energetico regionale da cui era stata cancellato. Ma sull’esito positivo della vertenza ha pesato soprattutto la mobilitazione sociale e sindacale di un intero territorio.

Questa volta, rispetto al precedente incontro del 3 agosto scorso, svolto sempre al ministero dello Sviluppo economico, le linee guida della vertenza sono più chiare, anche per l’impegno assunto pubblicamente dal sottosegretario Claudio De Vincenti insieme al responsabile del dipartimento per l’energia Leonardo Senni. Volendo essere pessimisti si potrebbe sottolineare che i due rappresentanti del ministero erano presenti anche all’incontro del 3 agosto scorso, quando era stato ribadito che Terna avrebbe continuato ad approvvigionarsi di energia a Ottana. Come sappiamo questo non è accaduto, e Terna ha sempre ribadito di non aver preso alcun accordo in quella sede. Questa volta però, parola di De Vincenti, Terna si sarebbe impegnato a riconoscere la centrale di Ottana come “essenziale” (cioè un impianto che garantisce con la sua fornitura la sicurezza della rete, ma in regime di prezzi amministrati, cioè stabiliti dall’Autorità per l’energia, dunque fuori mercato). Il ministero è inoltre convinto che il parere della stessa Autorità, passo successivo, sarà favorevole.

Soddisfatto Paolo Clivati («è stato compiuto un primo passo importante»), l’assessore Zedda («un’azione di impegno corale che ha portato a risultati concreti»), i sindacati (Ignazio Ganga, Cisl: «La mobilitazione del territorio è stata determinante»). Durante il periodo in regime di essenzialità, un gruppo di lavoro lavorerà alla riconversione della centrale, passo necessario per il rilancio di Ottana Energia. E nel frattempo la produzione della collegata Ottana Polimeri dovrebbe riprendere a pieno ritmo, con buona pace del socio thailandese di Clivati, Indorama. Si è parlato anche di Galsi, il Gasdotto Algeria Sardegna Italia (una delle ipotesi di riconversione dell’impianto di Ottana è l’alimentazione a metano): il ministero ha detto che rilancerà un progetto che dai più era dato per accantonato. Tra un mese, nuovo incontro tra le parti.

Intanto, mentre era in corso l’incontro a Roma, un centinaio di lavoratori di Ottana ha dato vita a un presidio davanti alla prefettura di Nuoro. Una delegazione di operai è stata ricevuta dal prefetto Pietro Lisi. Intorno alle 18.30, da Roma, sono arrivate le buone notizie. «Siamo soddisfatti – ha detto Roberto Olivas, operaio di Ottana Polimeri – Il risultato è frutto delle lotte che abbiamo fatto tutti insieme nei giorni scorsi. Ora torneremo al lavoro più sereni. Comunque, staremo sempre in guardia perché tra un mese ci sarà un altro incontro che dovrà definire le prospettive di Ottana per il futuro».

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