La Nuova Sardegna

villaggio turistico con alcuni morosi e altri in regola

Castelsardo, il giudice ordina il riallaccio ad Abbanoa

di Donatella Sini
Castelsardo, il giudice ordina il riallaccio ad Abbanoa

CASTELSARDO. «È il giudice che ha fatto ripristinare il servizio idrico grazie al nostro ricorso». I condomini del complesso turistico Airone rivendicano il merito della soluzione dopo lo stop alla...

26 settembre 2012
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CASTELSARDO. «È il giudice che ha fatto ripristinare il servizio idrico grazie al nostro ricorso». I condomini del complesso turistico Airone rivendicano il merito della soluzione dopo lo stop alla fornitura per i 130 appartamenti del condominio Cala del porto, dovuto alla morosità con Abbanoa, e creano un precedente. I mancati pagamenti da parte di alcuni proprietari avevano causato, lo scorso 18 settembre, lo slaccio per tutti gli alloggi, collegati a un unico contatore. Mentre diversi condomini hanno presentato denuncia ai carabinieri e l’amministratore del condominio ha elencato tutti i tentativi fatti per sanare la situazione, altri residenti hanno percorso una strada diversa: il ricorso al tribunale. Attraverso lo studio legale Lorusso, i 15 titolari degli appartamenti Airone, hanno si sono rivolti ai giudici contro Abbanoa, forti della loro condizione di condomini virtuosi, in regola con i pagamenti della fornitura idrica.

«L’operato di Abbanoa è illegittimo perché in contrasto con la convenzione stipulata con l’Autorità d’ambito, in forza della quale la società avrebbe dovuto esclusivamente ingiungere il pagamento nei confronti dei singoli condomini – si legge nel ricorso - e non già distaccare il servizio di fornitura di un bene primario qual è l’acqua» . I ricorrenti hanno quindi chiesto «il ripristino del servizio idrico interrotto in tutta la lottizzazione e l’allaccio contestuale del servizio in forza del contratto di fornitura, ricordando anche che il complesso Airone aveva chiesto, nell’anno 2009, di essere raccordato autonomamente alla rete idrica».

I ricorrenti, attraverso il proprio legale, si riservano anche di «proporre denuncia penale per interruzione di pubblico servizio di fornitura idrica nei confronti di Abbanoa». Il giudice designato, Cristina Fois, ha esaminato il caso rilevando come «la sospensione unilaterale della fornitura d’acqua non è altro che l’applicazione dell’eccezione d’inadempimento del contratto e che il presupposto per l’applicazione di tale forma di autotutela contrattuale è la gravità dell’inadempimento della controparte e la non contrarietà a buona fede dell’interruzione unilaterale».

La situazione presenta invece problematiche legate a «pretese patrimoniali palesemente giustificate da una pregressa morosità riferibile ad altri complessi immobiliari», ha scritto ancora il magistrato. Il quale ha ordinato ad Abbanoa non solo la riattivazione dell’erogazione di acqua potabile, ma anche la reinstallazione del contatore asportato il giorno dello slaccio. La notifica della sentenza è stata immediatamente trasmessa via fax e la riattivazione del servizio di fornitura idrica è già avvenuto. Ma la parola fine all’intricata vicenda sembra comunque essere ancora lontana dall’essere scritta.

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