La Nuova Sardegna

silvia, 48 anni, minatrice

«Lotta dura, ma non molliamo»

Gli operai sempre più esasperati e rischiano il tutto per tutto

29 agosto 2012
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CAGLIARI. Silvia c’era anche ieri in piazza sotto il sole di Cagliari. Ha 48 anni e 26 li ha passati in miniera. «Si sa quando un’occupazione inizia ma non si sa quando finisce e comunque non si può tornare indietro senza raggiungere l’obiettivo prefissato», afferma. «Questa vertenza è difficile ma non si può mollare». Silvia ha anche un passato da sindacalista e ha preso parte alle occupazioni del 1993 e soprattutto quella tra il 1995 e il 1996. «Durò tre mesi», ricorda, e «portò al passaggio della Carbosulcis all’Ente minerario sardo». La minatrice di Carbonia con una lunga esperienza di lotta, abituata a uscire dal lavoro con la faccia nera per le polveri del carbone, non nasconde i problemi che nascono quando la vertenza si inasprisce. «Le persone sono sempre più esasperate», spiega, «ed è difficile gestire la protesta. Tempo fa quando eravamo mille minatori era anche più complicato. Quando si è sotto, durante le occupazioni», racconta ancora Silvia, «è molto dura e ci si augura che chi può decidere - i politici - intervenga al più presto». La tensione per il Sulcis la sua terra in difficoltà, dove «il lavoro è un miraggio», si allenta nella voce di Silvia quando parla della figlia di sette anni che ogni giorno accompagna a scuola prima di andare al lavoro. «Mi rimprovera perché non sono mai a casa, perché non sono come le altre mamme ma io ho provato la cassa integrazione per tre anni. So cosa vuol dire svegliarsi la mattina e non avere niente da fare. Ti toglie la dignità, forse per un uomo dev’essere pure peggio».

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