La Nuova Sardegna

Il sindaco di Sassari: «Se la Regione non paga, Abbanoa fallisce»

di Luigi Soriga
Il sindaco di Sassari: «Se la Regione non paga, Abbanoa fallisce»

La situazione di Abbanoa sta precipitando. Sono a rischio gli stipendi dei 1400 dipendenti, che confermano lo sciopero di lunedì. E i sindaci lanciano l’ultimo appello alla Regione: «Se non versa ciò che deve il fallimento è sicuro», dice Gianfranco Ganau

26 luglio 2012
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Perché chiamarla ricapitalizzazione, se la Regione nelle casse di Abbanoa i soldi non li ha mai messi? Basterebbe levare quel prefisso «ri», per rimuovere gli impedimenti dell’Unione Europea al finanziamento di società in dissesto. E forse assieme a quel “ri” se ne andrebbe anche il peccato originale che ha affossato, sin dalla nascita, l’esistenza dell’ente che gestisce le risorse idriche in Sardegna: l’essere stato concepito senza un capitale, e con i conti già in rosso. Tutto quel che succede oggi e sta per accadere nei prossimi mesi è la conseguenze di politiche avviate otto anni fa: lunedì lo sciopero dei dipendenti di Abbanoa ci sarà e pare irrevocabile. L’incontro dei sindacati con l’assessore regionale ai lavori pubblici, Angela Nonnis, è stato deludente. Abbanoa è prosciugata, la situazione finanziaria è da brivido, si sopravvive grazie agli introiti delle bollette, e la Regione non ha erogato i 150 milioni destinati alla ricapitalizzazione della società e neanche i 36 milioni a garanzia del prestito (ormai alto) con le banche. Per ora, a farne le spese per primi sono i suoi 1400 dipendenti rimasti senza quattordicesima e con un grosso punto interrogativo sugli stipendi di agosto. Il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau spesso è intervenuto sulla questione di Abbanoa, e in maniera risoluta. «Fanno bene i lavoratori e i sindacati a preoccuparsi. L'ipotesi del fallimento definitivo della società non lo vedo così lontano. Per ora Abbanoa ha difficoltà con le retribuzioni e se la cava prendendo tempo con artifici vari. Ma non appena non sarà in grado di pagare gli stipendi la situazione precipiterà. Non voglio immaginare cosa accadrà negli impianti di depurazione e quali saranno i disagi per i cittadini». L’efficienza, a detta di Ganau, ormai è ai minimi storici e anche le manutenzioni sono pari a zero. «Il piano industriale, così come avevamo immaginato, si è rivelato totalmente inadeguato e falso: nessun obiettivo raggiunto, e nessuno pare raggiungibile. Il piano va rifatto. Noi Comuni avevamo detto che si poteva uscire dal tunnel se la regione avesse capitalizzato 150milioni subito e altri 150 a inizio anno. Non è arrivata nemmeno la prima tranche. Se ci metti Marchionne a dirigere Abbanoa va fuori di testa. Puoi riorganizzare il sistema come vuoi, ma i conti non potranno mai quadrare. Ricordo che il vecchio cda è saltato proprio perché insisteva sulla ricapitalizzazione. In più non c’è ancora la nomina nell’Ato e non esistono progetti e prospettive di rilancio ». Il nuovo manager ha chiesto tempo per elaborare una nuova strategia: «Al momento – prosegue Ganau – L'unica azione messa in campo è l'incasso da utenti morosi, con i risvolti sociali che un’interruzione forzata dell’erogazione dell’acqua può avere. In ogni modo le bollette non bastano certamente a risolvere i problemi di bilancio. Ed è inutile battere cassa sui Comuni che sono soci e detengono quote: le amministrazioni non sono in grado di versare un euro, la capitalizzazione spetta alla regione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative