La Nuova Sardegna

Abbanoa, i sindacati contro la Regione

Abbanoa, i sindacati contro la Regione

È troppo il disinteresse della giunta, la società è in crisi di liquidità: confermato lo sciopero di lunedì

24 luglio 2012
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CAGLIARI. La conciliazione è fallita: lunedì lo sciopero dei dipendenti di Abbanoa ci sarà ed è irrevocabile. Lo dicono i sindacati (Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil) che dagli ultimi incontri con l’assessore regionale ai lavori pubblici, Angela Nonnis, e la direzione dell’assessoarto alle finanze, sono usciti con un quadro ancora più allarmante. Abbanoa è sempre più con le casse vuote, la situazione finanziaria è disperata: le uniche entrate sicure sono quelle delle bollette, per il resto la Regione non ha ancora messo nulla dei 150 milioni destinati alla ricapitalizzazione della società e neanche i 36 milioni a garanzia del prestito (ormai alto) con le banche. Risultato: ai suoi 1400 dipendenti Abbanoa non ha ancora pagato la quattordicesima e c’è il rischio che da qui a qualche settimana siano a rischio anche gli stipendi di agosto. «La situazione è drammatica», dice Giacomo Migheli della Filctem-Cgil, che ha partecipato agli ultimi incontri in Regione e prefettura, con Giampiero Murgia (Cisl) e Mairo Crò (Uil). «Lo è – aggiunge Migheli – perché in queste settimane abbiamo scoperto che la giunta non ha ancora spedito all’Unione Europea il carteggio per ottenere il via libera della Commissione sul piano industriale. Anzi, l’assessore Nonnis ha confermato che l’invio della pratica a Bruxelles non avverrà prima di domani. Dunque, non solo la Regione ha gettato al vento tutti questi mesi, è dalla fine dell’anno scorso che annuncia la ricapitalizzazione e i 36 milioni per le banche, ma addirittura c’è il rischio che prima della fine del 2012 non possa trasferire Ad Abbanoa quei soldi proprio perché non può fare un passo senza il parere dell’Unione Europea». Le conclusioni del sindacato sono dunque queste: «Per altri cinque mesi, Abbanoa sarà appesa a un filo. È infatti impensabile che possa garantire l’ordinaria amministrazione con i soli incassi delle bollette». Per questo, Cgil, Cisl e Uil hanno confermato lo sciopero di lunedì. E indispensabile – dicono – una scossa al disinteresse della Regione verso il dissesto finanziario di Abbanoa. «Non vorremmo – aggiungono – che fosse in atto qualche strategia sotterranea, per fare entrare i privati dentro la società di gestione e il che sarebbe in contrasto con la volontà popolare, che con i referendum ha deciso: l’acqua deve restare un bene pubblico». (ua)

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