La Nuova Sardegna

Dissequestrato l’hotel Capo Caccia

Dissequestrato l’hotel Capo Caccia

ALGHERO. Colpo di scena nell’infinita lite giudiziaria per il controllo dell’hotel Capo Caccia. Ieri mattina il magistrato della sezione algherese del tribunale di Sassari ha sciolto le riserve...

17 luglio 2012
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ALGHERO. Colpo di scena nell’infinita lite giudiziaria per il controllo dell’hotel Capo Caccia. Ieri mattina il magistrato della sezione algherese del tribunale di Sassari ha sciolto le riserve rigettando l’istanza di sequestro cautelare dell’albergo avanzata a giugno dai legali del facoltoso industriale Francesco Biasion, 70 anni, originario di Bassano del Grappa, che sembrava aver temporaneamente vinto un’importante battaglia contro l’acerrimo nemico Giovanni Marocchi, albergatore marchigiano e attuale gestore del «quattro stelle». Appena due settimane fa, infatti, lo stesso giudice Elisa Marras aveva ordinato il sequestro della struttura nominando proprio Biasion come custode giudiziario.

Un provvedimento durato letteralmente lo spazio di un mattino. Perché già nel pomeriggio di quel concitato 4 luglio gli avvocati di Marocchi - Francesco Marinaro e Andrea Delias - avevano ottenuto dal tribunale di sospendere ogni decisone sino all’audizione di entrambe le parti in causa. E infatti il giorno dopo il giudice aveva congelato il decreto di sequestro, fissando la data dell’udienza per il 12 luglio e disponendo la momentanea convivenza dei due rivali, di fatto separati in casa, sino a un esame più approfondito della vicenda che dura da ormai quattordici anni.

Ieri la clamorosa retromarcia con l’accoglimento del reclamo presentato dai legali di Marocchi, che avevano evidenziato al giudice come mancassero le circostanze per far supporre l’esistenza di un diritto di credito. Ma anche come non vi fosse il pericolo che tra il ricorso e la discussione nel merito potessero intervenire danni irreparabili. Insomma, non vi sarebbero le condizioni necessarie per una misura cautelare.

«La decisione del tribunale - commenta l’avvocato Delias - ripristina una situazione di equità temporaneamente lesa da un provvedimento ingiusto poiché emesso, del tutto incolpevolmente, sulla base di un resoconto distorto e strumentale fatto dalle società Capo Caccia resort e Punta Quadro». La controparte, rappresentata dagli avvocati Antonello Manconi e Luigino Martellato ora potrà comunque impugnare l’ordinanza con un reclamo al tribunale collegiale. (a.m.)

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