La Nuova Sardegna

Ecologia

Addio a Helmar Schenk, ornitologo di Sardegna

CAGLIARI
Addio a Helmar Schenk, ornitologo di Sardegna

CAGLIARI. Bosa è l’unico posto in Italia dove esiste un’oasi autoctona del grifone. E questo lo si deve a Helmar Shenk che ha curato tutti i progetti di ripopolamento dei grifoni in Sardegna. Per il...

23 giugno 2012
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Bosa è l’unico posto in Italia dove esiste un’oasi autoctona del grifone. E questo lo si deve a Helmar Shenk che ha curato tutti i progetti di ripopolamento dei grifoni in Sardegna. Per il ripopolamento del rapace, Shenk aveva adottato un metodo misto importando dalla spagna alcuni esemplari che era riuscito ad affiancare ai pochi rimasti. Ed ebbe successo.

L’altro ieri notte, però, l’ornitologo, l’uomo che può essere considerato un grande amico della Sardegna e che molto ha fatto per il suo ambiente naturale, è morto. Era malato da tempo e si è spento all’ospedale di Is Mirrionis.

Arrivato in Sardegna, a CAgliari, nel 1964 con una borsa di studio dalla Germania dell’Est, inizialmente avrebbe dovuto restare nell’isola solo per pochi mesi: per uno studio su alcuni aspetti della zoologia locale. Apena arrivato, nel mese di novembre si recò subito a Molentargius, lo stagno che rimase sempre nel suo cuore. Infatti, afferma Vincenzo Tiana, presidente regionale di Legambiente, «è anche grazie a lui e alla sua autorevolezza se si è riusciti a fare di quella zona un parco». Nel settore dei rapaci, importante il suo intervento a Carloforte per il falco della regina, che fu “curato”, sempre da Shenk, anche a Orosei.

Finita la borsa di studio, nel 1964, Shenk decise che la Sardegna era una terra ricca di natura come poche. E dove c’era anche molto da lavorare per salvaguardare le sue molte ricchezze. Dal 1971, ad esempio, anno della convenzione internazionale di Ramsar, che protegge le aree umide, l’ornitologo di origine tedesca lavorò per l’inserimento di tutte le zone umide. E sei anni dopo raggiunse l’obiettivo: la stagno di Molentargius, Santa Gilla, Mistras, Santa Giusta e lo stagno di Cabras entrarono a far parte di Ramsar. Poi il suo lavoro continuò nei vari settori dell’ambiente, in particolare su Molentargius dove ha censito tutte le specie di avifauna presenti nel sistema umido ed ha avuto un ruolo importante in tutti i momenti di protezione dei fenicotteri rosa. Nel 1974 fu l’animatore di un gruppo di studio sulla zona umica e con la soprintendenza contribuì alla realizzazione del piano paesaggistico della zona.

Con la Regione Shenk ha impostato un ampio rapporto di collaborazione soprattutto per lo studio della fauna di tutti i parchi della Sardegna: Monte Arcosu, Sette Fratelli, Gennargentu, Monte Arci, Marghine, Goceano e Limbara.

Tra le caratteristiche di questo scienziato che ha adottato la Sardegna come sua terra del cuore (dove risiedono la moglie e le sue due figlie) c’è sempre stata la disponibilità. Teutonico nel rigore, mediterraneo nella passione Shenk ha onorato la Sardegna con la sua presenza. (r.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano

Video

25 Aprile, a Cagliari un corteo di 20mila persone sfila per le vie della città

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative