La Nuova Sardegna

Il voto nell’isola, riecco il centrodestra, è suo il primo round: vittoria a Selargius, ballottaggi ad Alghero e Oristano

di Filippo Peretti
Il voto nell’isola, riecco il centrodestra, è suo il primo round: vittoria a Selargius, ballottaggi ad Alghero e Oristano

Andranno al ballottaggio Francesco Marinaro (centrodestra) e Stefano Lubrano (centrosinistra) candidati a sindaco per il comune di Alghero. Ballottaggio anche a Oristano dove si contenderanno la poltrona di sindaco Uras (centro) e Tendas (centrosinistra). Conferma del centrodestra invece a Selargius 

12 giugno 2012
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CAGLIARI. Il centrodestra torna a vincere dopo tre anni nonostante la crisi del Pdl e con l’exploit di Selargius consolida il ruolo strategico dell’Udc, il centrosinistra resta più basso del previsto e ora punto tutto sui ballottaggi di Alghero e Oristano, il Movimento 5 Stelle non sfonda ma elegge ad Alghero (quasi 10%) e Quartucciu (14%) i suoi primi consiglieri comunali in Sardegna.

È questo, in estrema sintesi, il responso politico delle elezioni amministrative nell’isola. La vittoria finale sarà attribuita tra quindici giorni, ma già ieri il voto ha dato indicazioni precise.

Rispetto al flop nazionale del 6 maggio, nell’isola i partiti hanno sostanzialmente retto, soprattutto quelli moderati. Il 6 maggio nell’isola si era votato solo per i referendum e il successo dei quesiti anticasta aveva fatto pensare che alle elezioni amministrative del 10 e 11 giugno i sardi si sarebbero scagliati direttamente contro le forse politiche. Così non è stato. Per fare un esempio, è evidente anche nell’isola la crisi del Pdl, ma non nelle dimensioni di quella registrata nei Comuni della penisola.

Si era detto che questo voto sarebbe stato un test decisivo per Ugo Cappellacci. E così è stato. Il buon risultato del centrodestra al primo turno ha consentito ieri sera al presidente della giunta regionale di chiudere in maniera positiva, con la conferma della fiducia, il vertice con i partiti alleati (assente il Psd’Az, ormai più fuori che dentro). Più che cantare vittoria (ci sono da giocare ancora le partite di Alghero e Oristano), Cappellacci può parlare di scampato pericolo. Pochi giorni fa erano in molti a darlo per spacciato, ora – con una maggioranza più ristretta – può guardare avanti con un minimo di ottimismo.

Chi può cantare vittoria è soprattutto l’Udc di Giorgio Oppi, che ha riconquistato Selargius con il suo sindaco uscente e che ha vinto in numerosi Comuni per lui fondamentali: da Sant’Antioco (dov’era alleato con la rivale numero uno di Cappellacci, la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo), a Portoscuso, da Siliqua a Calangianus. Ora Oppi punta soprattutto su Oristano: il candidato sindaco è il suo amico Giuliano Uras, ex assessore regionale. Se dovesse vincere, il rapporto dell’Udc con gli altri partiti del centrodestra si consoliderebbe in via definitiva. Non sembri paradossale, ma il Pdl ha motivi per essere soddisfatto della vittoria di Oppi che del proprio risultato: perché è solo l’alleato centrista che gli potrà garantire vittorie in futuro.

Negli ultimi tempi l’Udc ha pensato più volte di prendere le distanze da Cappellacci e dal Pdl, sia per la non brillante esperienza della giunta regionale sia per le sconfitte alle Provinciali 2010 e alle Comunali 2011. Oppi ha cercato sponde nel centrosinistra (in particolare col Pd) ma non avendone trovato è rimasto o nel centrodestra (Alghero e Selargius) o da solo con altri moderati (Oristano). Se riusciranno a vincere nel turno di ballottaggio, Udc e centrodestra arriveranno probabilmente insieme alle elezioni regionali del febbraio 2014.

Su alcuni punti il centrosinistra dovrà aprire una riflessione. La prima è sul deficit di proposta. La seconda è sulle alleanze. L’opposizione regionale ha affrontato queste elezioni con ottimismo perché, dopo i successi degli ultimi due anni, era riuscito a consolidare l’alleanza e nelle città si era presentato unito partendo dalla cosiddetta “foto di Vasto” (Pd, Sel, Idv). Il primo turno è stato negativo a Selargius e non positivo ad Alghero e Oristano. È vero, come ha fatto notare il Pd, che il centrosinistra in questi tre Comuni aveva perso nelle precedenti elezioni, ma c’è da considerare che l’opposizione ad Alghero e Oristano non è riuscita a sfruttare il vantaggio rappresentato dalle crisi del centrodestra che avevano portato al commissariamento di quei Comuni.

In questo senso, è stato forse un errore non aprire il centrosinistra alle forze moderate e centriste (Udc e Psd’Az innanzitutto) che avevano di fatto rotto i rapporti con il Pdl a Oristano e ad Alghero. Il centrosinistra, in particolare per le rigidità manifestate da Sel e Idv e per le divisioni nel Pd, pretendeva che gli attuali alleati di Cappellacci mettessero preventivamente in crisi la giunta regionale.

Se il centrosinistra si fosse alleato comunque con Udc e Psd’Az avrebbe messo in discussione una coerente linea di principio, ma avrebbe vinto sia a Selargius, sia ad Alghero e Oristano. Ma forse oggi stesso si sarebbe verificato ciò che pretendeva direttamente da Udc e sardisti: la crisi alla Regione. Mentre oggi a festeggiare è Cappellacci.

In sostanza, queste elezioni hanno ridato un grande ruolo strategico ai centristi. Alle prese con una difficile crisi economica, gli elettori sardi hanno puntato più sulla moderazione che sulla protesta.

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