La Nuova Sardegna

il nuovo ufficio apre anche a cagliari

«Siamo pronti ad aiutare la gente»

di Stefano Ambu
«Siamo pronti ad aiutare la gente»

L’agenzia di riscossione: ci impegniamo per risolvere i problemi

29 maggio 2012
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CAGLIARI. Una cartella di Equitalia saldata oltre i sessanta giorni. Pensava fosse tutto a posto. E invece è spuntata una mora di tre euro. «Mai notificata», spiega il debitore, un uomo sulla sessantina piuttosto arrabbiato. La cifra dovuta nel frattempo è salita a quindici euro. E lui allora si è piazzato dalle 9 davanti a uno sportello in via Asproni, sede cagliaritana dell'agenzia di riscossione. All'inizio non ha avuto la risposta che cercava. E allora si è seduto a fianco all'ingresso di Sportello amico, il nuovo servizio di Equitalia inaugurato ieri. E quando è arrivato il suo turno ha cominciato a spiegare il suo caso nella stanzetta accanto all'ingresso. Massima privacy, porta chiusa: da fuori si vedono solo i piedi dell'utente e del dipendente. Come sia andata a finire non si sa. Piccole storie, piccole cifre. Ma a volte storie e debiti sono molto più grandi. «L'importante – spiega Roberto Puddu, responsabile Equitalia area territoriale di Cagliari – è che si instauri un contatto. La soluzione si trova». Il nemico numero uno è quella che tutti chiamano la "procedura", l'intervento dell'ufficiale giudiziario. «Il dialogo – spiega Puddu – è fondamentale per dare le giuste dimensioni al caso che ci viene sottoposto. A volte basta un'informazione per far capire che la casa non è in pericolo». La soluzione il più delle volte, si chiama "rateizzazione". I dipendenti Equitalia sistemati allo Sportello amico hanno seguito anche dei corsi di psicologia. Prima regola, non fare la morale a nessuno. Perché il debitore a volte si sente un po' in colpa. «Le vicissitudini con Equitalia – confessa un artigiano all'ingresso degli uffici – tante volte iniziano per colpa dei cittadini, soprattutto disattenzioni. Poi la situazione si ingarbuglia. Sportello amico? Non lo conosco, un addetto sta seguendo il mio caso già da tempo. È molto preparato e gentile. Ma sinchè non vedo la fine di questa storia non starò tranquillo». Risolto invece l'incubo di una donna che esce col sorriso sulle labbra dal colloquio allo Sportello amico: era partita, racconta, da un debito iniziale di mille euro per qualche bollo dell'auto e una contravvenzione. Ora ha trovato l'accordo per 2.200 euro da pagare in ventidue rate da 101 euro. È visibilmente sollevata: «Sono stati gentilissimi». Nel marciapiede davanti all'ingresso ci sono utenti in attesa. E lì i sorrisi sono merce rara. Ma tutto sommato è una giornata tranquilla. «L'altro giorno – racconta un ragazzo – è arrivato un tipo che ha urlato: aundi è su direttori (dov'è il direttore ndr). Certa gente non lo capisce: si deve pagare, così rischia di beccarsi anche una denuncia».

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