La Nuova Sardegna

I più felici vivono in Medio Campidano e Ogliastra

di Giovanni Bua
I più felici vivono in Medio Campidano e Ogliastra

i sorprendenti risultati di una statistica su twitter, Sassari all’ultimo posto

17 maggio 2012
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La (ex) provincia che più di tutte in questi mesi ha cinguettato all’Italia la sua felicità? Il Medio Campidano, seguita da Oristano e Ogliastra. La più triste? Sassari, che precede di poco le “nere” Olbia e Nuoro.

Questo il sorprendente risultato dell’analisi dei tweet (12 milioni) raccolti da Voices from del Blogs dal 31 gennaio ad oggi, elaborati dall’università degli studi di Milano. Una statistica giocosa (il gruppo di Voices si autodefinisce in rete un progetto parascientifico realizzato in ambito paranormale) ma anche molto seria, che analizza i cinguettii dei sempre più numerosi utenti italiani del social network di microblogging, li classifica secondo precisi parametri e li divide tra tristi e felici. «Due sentimenti – spiegano gli esperti – che passano molto bene attraverso la comunicazione compulsiva dei 140 caratteri di un tweet».

Risultato: i tre territori più felici del primo scorcio di anno sono le tre province sarde, due delle quali abolite dal referendum del 6 maggio. Referendum che evidentemente non ha rovinato l’umore agli abitanti, visto che guardano la classifica settimanale di Voices from the blog (che ha anche un app per l’iphone – iHappy – per monitorare quotidianamente le province più sorridenti) l’Ogliastra svetta ancora su tutti, con un “indice di felicità” che contagia il 70 per cento dei tweet, contro il 58 per cento di media italiana, e il 41,1 per cento degli arrabbiatissimi palermitani.

La conferma insomma (almeno tra gli utenti di twitter, che in Italia sta da poco superando la prima fase di diffusione tendenzialmente “elitaria” e sta diventando fenomeno di massa) che il portafoglio pieno non fa la felicità.

A influenzare il tenore dei cinguettii infatti sono più la vicinanza alle ferie, il tempo (sole al sud e neve al nord «quello che la gente si aspetta insomma») e altre variabili, a prima vista piccole ma in realtà decisive, che possono cambiare l’uomore degli internauti.

Un esempio: il giorno più felice in questo scorcio d’anno è stato il 20 aprile. C’era bel tempo, si avvicinava il lungo ponte della festa della Liberazione, gli uomini si preparavano a godersi alla televisione il Barcellona contro il Real e non si curavano troppo dello spread tornato a più 400. Il girono più triste? Il 28 febbraio, quello in cui si discuteva di liberalizzazione di taxi e farmacie. Troppo poco per tirare su il morale dell’uggiosa mattina ai twitteri italiani.

Difficile invece spiegara la “tripletta” nostrana in testa alla classifica generale, anche perché le altre sarde non brillano: 31ª Carbonia-Iglesias, 71ª Cagliari, 98ª Nuoro, 99ª Olbia e altrettanto clamorosamente ultima Sassari. Che si piazza al 110 posto con il 55,7 per cento degli utenti che usano twitter per urlare alla rete la propria infelicità. Abbastanza da far preoccupare il sindaco Ganau, ma non troppo. Le statistiche infatti spesso non sono cose serie, e quelle sui social network meno che mai. Soprattutto se i raffinati sistemi di catalogazione dei post della Vfb non sono tarati per il caustico umorismo dei sassaresi. Spesso lamentosi all’eccesso, ma di lamentarsi davvero molto felici.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative