La Nuova Sardegna

Multa di 850 euro per Villa Certosa

di Giampiero Cocco
Multa di 850 euro per Villa Certosa

Berlusconi non attese il nulla osta per disboscare e impiantare l’agrumeto

12 maggio 2012
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PORTO ROTONDO. L’agrumeto impiantato da Silvio Berlusconi in un angolo della vasta tenuta delle Certosa è costato una sanzione amministrativa al contabile del Cavaliere. Il corpo di vigilanza ambientale della Regione Sarda ha notificato a Giuseppe Spinelli – il ragioniere milanese dell’Olgettina e amministratore delegato dell’Idra Immobiliare Spa, la cassaforte che racchiude gran parte delle proprietà immobiliari dell’ex premier – una multa di 850 euro per aver disboscato duemila metri di terreno senza attendere il necessario rilascio, benchè richiesto, del nulla osta autorizzativo della Regione. La multa è stata inflitta in quanto la parte disboscata rientra nella mappa delle zone sottoposte a vincolo ambientale, paesaggistico e idrogeologico. Nulla di grave, comunque, soltanto una violazione amministrativa (con relativa segnalazione di irregolarità ambientale alla procura della Repubblica di Tempio) sanabile con il pagamento della multa, nulla in confronto allo sbancamento di quasi un ettaro di terreno, adiacente al vecchio farfallario di Berlusconi, per il quale gli uomini del Corpo forestale regionale hanno inoltrato un esposto denuncia alla magistratura gallurese. In quel caso, infatti, gli agenti della vigilanza ambientale hanno rilevato una operazione di disboscamento e movimento terra non autorizzato, e per il quale non era stata presentata la necessaria richiesta di nulla osta all’assessorato regionale all’ambiente. «Tutto regolare, soltanto accertamenti concordati con il Corpo forestale» aveva detto, subito dopo il blitz, l’avvocato del cavaliere, Niccolò Ghedini. Proprio in regola no, anche se i lavori commissionati dall’ex premier riguardano un “miglioramento fondiario” all’interno del compendio della Certosa, la residenza preferita da Silvio Berlusconi e per la quale spende un patrimonio, annualmente, per mantenerla in perfetta efficenza. Nei 120 ettari della Certosa è stato piantato di tutto, dai cactus dell’Arizona alle mangrovie tropicali, passando per gli ulivi centenari della Spagna, i palmizi (datteri e banane) del Nord Africa, le orchidee mediorientali e sudamericane, i baobab australiani. Gli agrumeti (limoni, mandarini, pompelmi e cedri) sono dislocati in diverse zone, ma il Cavaliere ne vuole realizzare uno proprio a monte della sua villa, impiantando alberi già adulti provenienti dalla Sicilia. Una scienza, quella della botanica, nel quale l’ex premier eccelle.

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