La Nuova Sardegna

Foto da Pulitzer

Morto Faas, testimone della guerra in Vietnam

NEW YORK. Horts Faas, uno dei «giganti» del fotogiornalismo, vincitore di due premi Pulitzer, leggendario fotoreporter di guerra della Associated Press, è morto l’altro ieri all’età di 79 anni, e la...

12 maggio 2012
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NEW YORK. Horts Faas, uno dei «giganti» del fotogiornalismo, vincitore di due premi Pulitzer, leggendario fotoreporter di guerra della Associated Press, è morto l’altro ieri all’età di 79 anni, e la stampa mondiale gli rende oggi omaggio, ripubblicando alcuni degli scatti più noti che portano la sua firma, e che sono impressi nella memoria di milioni di persone.

In particolare quelli iconici e scioccanti della guerra del Vietnam, un conflitto a cui Faas ha dedicato dieci anni della sua vita, rischiando ogni giorno in prima linea - tanto da rimanere gravemente ferito nel 1967 -, ma anche reclutando, addestrando e dirigendo una sua squadra di fotografi, poi divenuta nota come «l’esercito di Horst».

Come responsabile del settore foto della Ap nel Sud-Est Asiatico, Horst ha infatti selezionato alcuni dei maggiori talenti che erano a Saigon in quegli anni. Tra cui, come sottolinea la Ap - che ha dato l’annuncio della morte di Faas, avvenuta a Monaco - Huynh Cong “Nick” Ut, che scattò la celeberrima foto della bimba che fugge piangendo e completamente nuda mentre alle sue spalle è in corso un bombardamento con il napalm. E anche suo fratello Huynh Thanh My, che poi perse la vita nel 1965, divenendo uno dei due sud-vietnamiti tra gli oltre 70 giornalisti rimasti uccisi nei 15 anni di guerra.

All’intuito di Faas si deve anche il reclutamento nell’ “esercito di Horst” di Eddie Adams, che a sua volta scattò la foto dell’esecuzione sommaria di un sudvietnamita con un colpo di pistola alla tempia, compiuta da un poliziotto nordvietnamita in una strada di Saigon.

In quegli anni, Faas si trovò per un periodo a dividere un alloggio con il giornalista David Helberstam del New York Times, che parlando di lui ha ricordato di non aver «mai visto nessuno che sia stato così a lungo (in Vietnam), che si sia preso più rischi di lui o che abbia mostrato una più grande devozione al suo lavoro e ai suoi colleghi. Lo considero un genio».

Nato a Berlino nel 1933 e cresciuto nella Germania nazista e negli anni della Seconda guerra mondiale, Faas, prima del Vietnam, ha fotografato anche i conflitti in Congo e Algeria, e poi anche i giochi olimpici di Monaco del 1972, dove firmò la famosa foto del terrorista palestinese che, incappucciato, si sporge da un balcone dell’edificio dove venivano tenuti in ostaggio gli atleti israeliani poi brutalmente assassinati.

Secondo quanto ha affermato nelle ore scorse il vice presidente e direttore del settore foto della Ap, Santiago Lyon, «Horst Faas era un gigante del fotogiornalismo mondiale, il cui straordinario impegno nel raccontare storie difficili era unico e eccezionale».

Il patrimonio di foto da lui scattate sono la preziosa testimonianza della crudeltà delle guerre che hanno afflitto il mondo.

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