La Nuova Sardegna

Sardi riassunti nei villaggi Valtur

di Andrea Massidda
Sardi riassunti nei villaggi Valtur

Firmato l’accordo con i sindacati: in arrivo stagionali romeni, ma non toglieranno il posto ai locali

05 maggio 2012
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SASSARI. Erano pronti a fare le barricate e affinché il messaggio arrivasse forte e chiaro martedì scorso, primo maggio, avevano sfilato sul lungomare di Alghero con striscioni e fischietti. Tutto per scongiurare l’ipotesi che il loro posto di lavoro venisse affidato a personale in arrivo dalla Romania. Una battaglia preventiva, quella degli stagionali storici dei tre villaggi-vacanza di proprietà della Valtur (nella Riviera del Corallo, a Golfo Aranci e sull’isola di Santo Stefano). Non foss’altro perché l’allarme si basava su voci insistenti, ma non confermate.

Battaglia vinta. Una battaglia comunque vinta, considerato che ieri mattina nella sede sassarese della Cgil, i rappresentanti delle tre sigle sindacali del settore turismo (Filcams, Fisascat e Uiltucs) hanno incontrato i vertici della Framservice, la società di Ravenna che dal 2011 ha in appalto alcuni servizi del colosso in mano a tre curatori fallimentari, per sottoscrivere un accordo: intanto - cosa sino a ieri niente affatto scontata - l’apertura delle strutture sarà garantita. Eppoi sarà assicurata anche l’occupazione dei lavoratori sardi assunti lo scorso anno. L’inaugurazione del villaggio Baia di Conte, a diciassette chilometri da Alghero, è prevista per il 9 giugno, mentre il Colonna Beach e Santo Stefano ospiteranno i primi turisti due giorni più tardi. In tutti i tre casi - particolare importante per l’ottenimento dei sussidi ordinari di disoccupazione - le maestranze locali saranno al lavoro sino alla fine della stagione.

Pulizie e servizi. La notizia - manco a dirlo - è stata accolta con grande entusiasmo sia da quegli operatori che attendevano con ansia il «verdetto» da casa sia da quelli che ieri mattina hanno scelto di presidiare pacificamente la sede sindacale di via Madrid. Complessivamente un centinaio di persone. Si tratta di stagionali che si occupano della pulizia delle stanze e degli ambienti esterni, oppure in servizio nelle sale dei ristoranti. «Tutti lavori che facciamo da anni e con estremo scrupolo - dice Rosanna Manunta, cameriera ai piani - per questo non potevamo accettare di essere sostituiti. Poi se la Valtur usufruisce di questi angoli di paradiso qualcosa dovrà pur tornare a noi sardi». Il personale venuto dall’Europa dell’Est ci sarà comunque. «Sono persone di nostra estrema fiducia - spiega l’avvocato Ylenia Mordenti, dell’ufficio legale della Framservice - e sinceramente nel 2012 non penso che si possa ancora parlare di nazionalità o colore: siamo tutti europei e in ogni caso noi siamo prima di tutto italiani, perciò vogliamo dare una sorta di precedenza ai lavoratori locali».

Voci allarmistiche. Sebastiano Crosa, della Cgil Filcams, conferma: «Al di là del clamore mediatico - spiega - l’incontro di oggi era già previsto, e ora possiamo dire che l’azienda ci ha tranquillizzato su quelle voci allarmistiche che stavano circolando». Soddisfazione anche da parte di Alessandro Marcellino, Graziano Pazzona e Alessio Ortu, gli altri rappresentanti sindacali seduti al tavolo. Ma quello degli stagionali sardi era soltanto un terrore infondato? Non esattamente. Che la gestione dei tre villaggi avesse qualche problemino lo si era intuito almeno dall’aprile dell’anno scorso, quando - forse dopo aver dato un’occhiata ai commenti negativi «postati» da alcuni ospiti su alcuni siti Internet specializzati in turismo - la Valtur aveva improvvisamente tolto l’appalto dei servizi alla società Hds di Pomezia per affidarlo alla Framservice, guarda caso inserita in un gruppo che controlla due società in Romania, da dove aveva chiamato i dipendenti di fiducia. «Negli ultimi anni soltanto il Baia di Conte ha perso ventimila clienti - conclude l’avvocato Mordenti -, una revisione del personale era quantomeno necessaria».

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