La Nuova Sardegna

Turismo, fa flop la promozione dell’isola on line

di Silvia Sanna
Turismo, fa flop la promozione dell’isola on line

Imprecisioni e sviste nel portale della Regione, poche offerte sui siti specializzati: negative le previsioni per la stagione

03 aprile 2012
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SASSARI. Chissà che pensano, i navigatori affamati di vacanze, di un’isola dove all’inizio di aprile fa un freddo cane. Dove le temperature, a differenza di quanto accade nel resto d’Italia in questo primo scorcio di primavera, non superano quasi mai i dieci gradi, che sia mezzogiorno o mezzanotte. C’è scritto questo, nel portale del turismo in Sardegna curato dalla Regione. Di fronte alle previsioni meteo riportate sul sito c’è da rabbrividire. Per i gradi (pochi) ma soprattutto per l’errore macroscopico: 8 gradi a Olbia, dove (pioggia degli ultimi due giorni a parte) la gente fa i tuffi a Pittulongu già da un paio di settimane. Stessa temperatura a Quartu, due gradi in più (10) a Cagliari, dove al Poetto è già tempo di crema solare. Nelle zone interne il freddo aumenta: 8 gradi a Orgosolo e Gavoi, 7 a Nuoro. È un errore, è chiaro, ma è evidente che non aiuta ad attirare i turisti. Purtroppo non è l’unica disattenzione all’interno del portale www.sardegnaturismo.it, nato alcuni anni fa e rivisitato di recente dalla giunta Cappellacci. Moltissime le notizie contenute nel sito, ottima l’idea di stabilire un collegamento con i principali social network, Facebook e Twitter su tutti. Però è impossibile non stupirsi di fronte a fotografie sbagliate e clamorosi errori di battitura.

Il sito. Clicchi su Castelsardo e si apre la foto del villaggio nuragico di Serra Orrios, a Dorgali. Cerchi informazioni su un determinato albergo nel Borgo dei Doria ed ecco l’immagine della spiaggia di Tuerredda (Chia), resa celebre dalla battaglia contro il cemento del pastore Ovidio Marras. Perché? Altro hotel a Castelsardo e l’immagine sullo sfondo è un bellissimo tramonto a Spargiotto. Ancora, chi vuole conoscere l’indirizzo di un ristorante nel centro di Stintino, vedrà nella pagina il trenino verde che corre in mezzo alle montagne. Proprio a proposito della sezione informazioni e prenotazioni, colpiscono altri errori: i nuraghe invece di nuraghi, richiesti informazioni al posto di richiedi informazioni, e giù di li. Non è finita. Cliccando nella sezione “Sardegna natura”, scopri che il parco urbano Aymerich si trova in provincia di Sassari, ad Alghero per l’esattezza. Chi volesse andare a visitarlo è meglio che si armi di navigatore, perché il parco sta molto più giù, nel Sarcidano, comune di Laconi. Ancora: dove sono le traduzioni? Completamente assenti nel sito, a eccezione di un solo caso. Si fa fatica a capire perché la descrizione di Su Suercone, l’enorme dolina carsica nel Supramonte di Orgosolo, sia riportata in tedesco: solo in tedesco, della versione in italiano non c’è traccia.

Pochi clic. Su Internet la Sardegna è latitante. Pochi clic, pochissime ricerche. E infatti l’isola non c’è, tra le 10 mete più gettonate. In pole position brilla invece la Campania, che insieme ad altre località come Mar Rosso, Canarie, Mauritius e Repubblica Domenicana, per Pasqua propone offerte last minute molto ghiotte. L’isola no: su Expedia, uno dei principali siti di prenotazione on line, non si trova neppure un pacchetto vacanze da prendere al volo per la prima quindicina di aprile. Non va meglio su Trivago: appena 200 delle 2300 strutture turistiche dell’isola si propongono per Pasqua on line.

Su Booking i numeri salgono leggermente: 486 su 900 gli hotel e bed & breakfast che si autopromuovono. Troppo poco. Soprattutto perché le dirette concorrenti, in particolare la Campania, la Sicilia e la Puglia, non stanno a guardare. E alla crisi, che anche da loro la scorsa stagione ha lasciato il segno, rispondono con offerte, promozioni, pacchetti per tutte le età e per tutti i periodi dell’anno. I risultati si vedono: con le prenotazioni on line, le tre regioni vanno forte. La Sardegna invece resta al passo, si muove in ritardo e si autoesclude da una grossa fetta di mercato. Il risultato: gli esperti dicono che se l’interesse dei turisti si misura almeno in parte da Internet, allora vuol dire che la prossima estate sarà nerissima.

Pessimismo. Nel settembre scorso, dopo una stagione con il segno rosso, un rosario di lamentele e polemiche contro il caro-traghetti, ci si aspettava che gli addetti ai lavori tirassero fuori le unghie. Invece l’impennata d’orgoglio non c’è stata. Al punto che molti operatori sono già certi che a settembre 2012 non ci sarà da festeggiare: la maggior parte prevede fatturato ridotto, altri sperano almeno in un pareggio.

L’allarme. Un paio di settimane fa, a Cagliari, la sezione turismo di Confindustria meridionale ha lanciato il grido d’allarme, puntando in particolare sui pochi clic per l’isola su Internet, segno inequivocabile, secondo l’associazione di imprenditori, che la Sardegna sta perdendo appeal. L’assessore al Turismo Luigi Crisponi ha minimizzato, negando che la Sardegna sia poco ricercata sul web e sottolineando invece il grande lavoro che la Regione sta facendo per promuovere l’immagine dell’isola, anche attraverso la partecipazione e l’organizzazione di fiere, come la Bitas a Nuoro. Ma anche dalla Barbagia è arrivato un coro di lamentele: per Pasqua le prenotazioni fanno flop. La spiegazione: un’offerta ancora troppo balneare, mare, spiaggia e tintarella. Decisamente poco per sognare il salto di qualità.

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