La Nuova Sardegna

Ganau: «Giù le mani dalla sanità»

Gabriella Grimaldi
L’ospedale civile e, a sinistra, il sindaco Gianfranco Ganau
L’ospedale civile e, a sinistra, il sindaco Gianfranco Ganau

Il sindaco si scaglia contro l'inerzia di chi doveva prendere decisioni

16 marzo 2012
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 SASSARI. «Ora basta. Giù le mani dalla sanità sassarese». Il sindaco non usa mezzi termini per commentare le notizie relative alle dimissioni dei direttori sanitari di Asl e Aou e la minacciata chiusura del Centro trapianti. Per il primo cittadino si tratta di un progressivo attacco e smantellamento del sistema sanitario sassarese che passa attraverso il deterioramento delle situazioni di criticità le quali non trovano mai giuste risposte nelle sedi politiche regionali.  E le critiche partono da lontano. «É stato così per lunghissimi mesi nella scelta dei direttori generali, mantenendo commissariate Asl e Aou, costrette all'ordinaria amministrazione in situazioni che di ordinario non avevano niente - dice il sindaco riguardo alle situazioni che si trascinano nel tempo -. Ora si ripropone il tema con la nomina dei direttori sanitari e amministrativi le cui dimissioni e/o licenziamento la dicono lunga sullo stato del "governo" della nostra sanità, come ben testimoniato dalla farsa sul bilancio dell'Asl n.1 "rivisitato" dopo l'approvazione altre 6 volte, passando da una perdita iniziale di 800 mila euro a quella finale di 16 milioni».  Ma Gianfranco Ganau punta il dito sulle scelte di fondo: «Costituire una o due aziende su cui (nonostante le espressioni univoche del territorio) si continua a lasciare margini di ambiguità è un fatto gravissimo. Altrettanto vale per le scelte in campo di edilizia sanitaria dove le azioni si susseguono in piena contraddizione con le precedenti, senza risolvere i nodi di decisioni già assunte, come ad esempio le risorse oggi disponibili per l'azienda mista, mentre niente si sa del finanziamento per la trasformazione del Santissima Annunziata, già oggetto di specifico concorso di progettazione».  Infine l'invettiva del sindaco si dirige verso l'ipotesi di chiusura del Centro trapianti del Santissima Annunziata. «Oggi si mette in discussione una delle eccellenze su cui si è basata la strategia sanitaria e la programmazione aziendale degli ultimi 20 anni con la possibilità che venga chiuso il Centro trapianti il quale non rispetterebbe gli standard numerici di interventi. Non si dice però che questo fatto è anche dovuto all'incapacità di programmare per tempo la sostituzione dei chirurghi con una vacanza nella dirigenza e nella composizione delle equipe con conseguente blocco dell'attività che perdura da mesi e, all'intervento di ristrutturazione delle sale operatorie e post trapianto, oggi ci dicono in fase di collaudo. Il centro trapianti non può essere messo in discussione. Ha professionalità che garantiscono un servizio di qualità non rinunciabile. Si esca da ogni ambiguità e si diano le risposte che il territorio chiede da troppo tempo».
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