La Nuova Sardegna

La Regione ha stabilito che i numeri dell’attività svolta al Santissima Annunziata non sono sufficienti per la sopravvivenza

Centro trapianti verso la cancellazione

Centro trapianti verso la cancellazione

L'ex assessore alla Sanità Antonello Liori: «Non ho mai voluto escludere la struttura»

14 marzo 2012
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 SASSARI. Non ci sono i numeri sufficienti: così Sassari si gioca il Centro trapianti del Santissima Annunziata, che per volere della Regione sembra essere già stato condannato alla chiusura. Una realtà piccola ma dinamica che nel 2004 aveva anche ricevuto l'attestato di eccellenza e che oggi, dopo otto mesi di inattività forzata per la ristrutturazione della sala operatoria, si avvia verso la cancellazione. Una fatto considerato molto grave negli ambienti ospedalieri, un pessimo segnale per la sanità cittadina, ancora una volta penalizzata dalle politiche sanitarie. E i responsabili delle strutture collegate al settore trapianti promettono battaglia.  «I parametri che vengono considerati utili per la sopravvivenza del centro - afferma il direttore generale della Asl Marcello Giannico - in questo caso sono al di sotto della sufficienza. La decisione finale tuttavia viene presa all'interno dell'assessorato alla Sanità, solo la Regione può stabilire se il centro verrà chiuso». Intanto però un incontro tra i responsabili del Centro Nefrologia (guidato da Maria Cossu) e il Centro Trapianti (di cui è responsabile il chirurgo Giorgio Norcia) programmato in vista della ripresa dell'attività, è stato annullato. Altro segnale negativo per il futuro della struttura.  È imminente infatti la riapertura della sala operatoria 6, quella dedicata ai trapianti di rene, che a giugno dell'anno scorso era stata chiusa perchè c'era la necessità di metterla a norma. Di conseguensza l'Istituto Superiore di Sanità aveva ordinato lo stop all'attività di trapianto in attesa che il locale fosse a norma. I lavori sono stati eseguiti e la sala è pronta per essere usata: «Le prescrizioni ministeriali in materia sono rigidissime - continua Marcello Giannico -. Viene richiesta ad esempio la qualità dell'aria Iso 7, quella massima insomma. Il che richiede investimenti corposi perchè lo standard venga mantenuto». Si suppone quindi che, viste le decisioni della Regione, la sala non sarà mai usata per i trapianti e verrà «riciclata» per l'utilizzo ordinario. Un altro investimento a vuoto può essere considerato quello delle camere post trapianto, realizzate nel reparto di Nefrologia della nuova ala dell'ospedale civile con un sistema particolare di sterilità. «Saranno trasformate in comuni camere di degenza», ha commentato il direttore generale.  La conferma indiretta dei timori relativi alla chiusura del centro d'altra parte è nelle parole dell'ex assessore regionale alla Sanità Antonello Liori: «Non c'è mai stata l'intenzione di escludere il Nord Sardegna dal sistema dei trapiani nell'isola - ha detto -. Pur di tenerlo in piedi, feci la proposta dell'invio pro-tempore di un chirurgo esperto da affiancare al dottor Norcia, proposta che non venne accolta». E cita i numeri dell'attività del reparto sassarese: «Il Centro di Sassari, nel 2009, ha effettuato 11 trapianti di rene, due nel 2010 e uno nel 2011 a fronte degli 84 trapianti effettuati a Cagliari negli ultimi due anni». Sono in molti però a contestare le cifre riportate perchè non si considera che da maggio del 2011 il Centro trapianti di Sassari non è stato attivo. Inoltre già dal 2009 si erano verificati problemi di personale per quanto riguarda la parte chirurgica. Problemi che hanno determinato la crisi del centro.  Notizie negative dunque, che tuttavia contrastano con la delibera della Regione 9/53 del 23 febbraio 2012, con la quale vengono predisposte le procedure per il rinnovo delle autorizzazioni dei centri sardi, tra i quali è citato quello del Santissima Annunziata. Quelle procedure però non sono state mai avviate dalla Asl e adesso si rischia di perdere un altro tassello della sanità cittadina.
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