La Nuova Sardegna

Scanu (Pd): chiudere subito i poligoni di Capo Frasca e Teulada

Luca Rojch
Il senatore Scanu (al centro) con gli esperti Onnis (a sinistra) e Codonesu
Il senatore Scanu (al centro) con gli esperti Onnis (a sinistra) e Codonesu

Il senatore del Pd Giampiero Scanu lancia una nuova battaglia e chiede al governo, in una mozione presentata in Senato, di chiudere entro tre mesi le basi di Capo Teulada e Capo Frasca e la riqualificazione del Salto di Quirra

06 marzo 2012
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OLBIA. Il comandante punta il dito e da lontano indica una penisola da 400 ettari. Un pezzo pregiato di Capo Teulada, ginepri e spiagge finissime in cui l'uomo non mette piede dagli anni '50. «Per quella non c'è più niente da fare, non si può più bonificare». Il senatore Gian Piero Scanu, in visita con la commissione, sgrana gli occhi. Quasi incredulo ascolta le parole del militare. Da tempo neanche i soldati sfidano la sorte, nessuno entra più nella zona Delta di Teulada. La guerra fredda non è ancora finita per l'isola. La Sardegna ospita tre poligoni militari, 35mila ettari di paradiso finiti a fare da tiro a segno delle forze Nato. Non solo il Poligono interforze del Salto di Quirra, ma anche Capo Teulada e Capo Frasca. Scanu lancia una nuova battaglia e chiede al governo, in una mozione presentata in Senato, di chiudere entro tre mesi le basi di Capo Teulada e Capo Frasca, e la riqualificazione del Salto di Quirra.

Il senatore del Partito democratico non ha dubbi. «In Sardegna si trova l'80 per cento delle aree di tutta Italia sottoposte a servitù militari - spiega -. Una situazione inaccettabile. 35mila ettari della nostra isola sono off-limits e utilizzati come poligoni dalle forze armate. Una sproporzione che trova le sue origini in un mondo che non c'è più. La guerra fredda è finita con la caduta del muro di Berlino. Nell'isola tutto è rimasto fermo agli anni '50. La mozione, che ha già trovato sostegno bipartisan, chiede al Governo di chiudere entro tre mesi due poligoni, Teulada e Capo Frasca. Chiediamo di lasciare aperto Quirra perché noi non ci vogliamo collocare in un filone antagonista e ribellista. Siamo per il dialogo. Vogliamo aprire una mediazione e siamo sicuri che il territorio del Salto di Quirra possa essere riconvertito. Una parte va bonificato con un lavoro accurato. Ma siamo convinti che la base possa essere riconvertita. Per l'addestramento degli uomini della Protezione civile, per attività di ricerca aerospaziale, robotica, microelettronica».

Scanu non si ferma a documenti velleitari. Detta anche i tempi dell'agenda politica. E chiede al governo che entro tre mesi venga avviato il piano di progressiva dismissione dei poligoni di Teulada e Capo Frasca. Nello stesso tempo avanza la richiesta della riqualificazione del Salto di Quirra e dell'eliminazione di tutte le attività della base che possono creare danni per la salute umana e animale. Ma le sue preoccupazioni sono anche per gli altri poligoni.

«C'è una situazione allarmante anche a Capo Teulada - spiega Scanu -, come per esempio nel poligono Delta, una penisola di 400 ettari usata per le esercitazioni militari, tanto inquinato da essere interdetto anche al personale della base e giudicato non bonificabile dalle autorità militari». Ma Scanu chiede la mobilitazione di tutto il territorio. «Questo non deve essere un affare romano - spiega il senatore Pd -. Se chiudessimo la mozione dentro le mura del Palazzo non servirebbe a nulla. Deve diventare un appello di popolo. Una battaglia della Sardegna. Per questo chiedo che la Regione, i Comuni, le associazioni, si mobilitino. Facciano sentire la loro voce». E l'appello di Scanu trova subito il supporto del vicepresidente del consiglio regionale Mario Bruno.

«Cappellacci riferisca in aula sulle trattative con lo Stato per la definizione di un sistema economico alternativo ai poligoni - spiega l'esponente Pd -. E riferisca dei risultati dei lavori della commissione di esperti per il salto di Quirra. La Regione deve dare il suo assenso al piano di smantellamento dei poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca e alla riqualificazione del poligono di Salto di Quirra, così come prevede la mozione presentata da Scanu. La proposta del senatore, perentoria anche nei tempi, è in linea con gli ordini del giorno approvati dal consiglio regionale che prevedono la dismissione delle servitù militari».

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