La Nuova Sardegna

«Codici verdi», l'attesa diminuirà

Paoletta Farina
Il pronto soccorso dell’ospedale e, sopra, lo sportello dell’accettazione: l’assunzione di un nuovo medico potrà consentire di abbattere l’attesa per i pazienti che hanno un codice di accesso «verde» perché statisticamente sono loro a sopportare i tempi più lunghi
Il pronto soccorso dell’ospedale e, sopra, lo sportello dell’accettazione: l’assunzione di un nuovo medico potrà consentire di abbattere l’attesa per i pazienti che hanno un codice di accesso «verde» perché statisticamente sono loro a sopportare i tempi più lunghi

Grazie all'assunzione di un medico i tempi saranno meno lunghi

23 febbraio 2012
3 MINUTI DI LETTURA





 SASSARI. Sono i cosiddetti «codici verdi» ad avere i tempi di attesa più lunghi al pronto soccorso. E così si corre ai ripari: un medico sarà dedicato proprio a loro e così dovrebbero ridursi quelle attese che suscitano le proteste quotidiane dei pazienti.  L'Asl ha dato il via libera al progetto che si chiama appunto «codici verdi», presentato dalla dirigenza del servizio di urgenza. A marzo ci sarà la selezione di un dottore, tramite una prova pratica. Entro aprile potrà prendere servizio da mezzogiorno alle 18,20, per sei giorni alla settimana. Perché questo orario? Perché è considerato critico: in questa fascia, infatti, si accumulano i casi da valutare ritenuti, secondo il codice colorato di accesso, «interventi differibili». Perché la vita del paziente non è in pericolo come invece accade per i «codici rossi» (il massimo dell'emergenza e con un trattamento immediato) e «gialli» che vengono subito dopo nella scala delle priorità.  «L'obiettivo è proprio quello di venire maggiormente incontro alle esigenze dell'utenza - afferma il direttore dell'Unità complessa di medicina d'urgenza Sergio Rassu -. Quando si verifica un afflusso consistente, sono i pazienti che presentano questo tipo di patologie non particolarmente gravi a dover attendere più a lungo. Paradossalmente avviene che debbano a volte aspettare più dei «codici bianchi», cioè i casi in assoluto più semplici».  «Perciò - prosegue il dirigente del pronto soccorso - abbiamo pensato di dedicare appositamente a loro un medico che possa soddisfare in tempi più brevi la richiesta di assistenza. Secondo le nostre statistiche un «codice verde» ha un tempo di attesa medio che è di 88 minuti, sicuramente il più lungo, rispetto agli altri».  L'introduzione della nuova figura medica nei ranghi del pronto soccorso potrà quindi dare un'accelerata e si coniuga ad una già avviata. Dal 2009, infatti, all'interno del pronto soccorso opera un servizio di guardia medica diurno (il notturno e festivo è in via Sardegna) che si occupa esclusivamente dei «codici bianchi». «Un'opportunità che ha permesso di accorciare i tempi ed evitare il sovraffollamento di pazienti senza patologie preoccupanti - afferma il dottor Rassu -. È chiaro comunque che occorre un utilizzo corretto da parte della cittadinanza perché il pronto soccorso possa funzionare al meglio e non mi stancherò di ripeterlo».  Secondo il direttore ma anche secondo la recente denuncia del sindacato degli infermieri Nursind, alla struttura del «Santissima Annunziata» si fa riferimento anche quando non c'è bisogno perché molte delle prestazioni richieste non hanno carattere d'urgenza e possono essere soddisfatte dal medico di base o in altri servizi sanitari. In questi giorni, dopo i casi eclatanti di Roma e di altre città, i pronto soccorso di tutta Italia sono sotto la lente d'ingrandimento. Un male comune che certo non fa felice nessuno e dimostra come sulla sanità si debba intervenire prima che ci scappi il morto.
La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative