La Nuova Sardegna

Tumore della prostata: nuove frontiere con la brachiterapia

Tumore della prostata: nuove frontiere con la brachiterapia

31 gennaio 2012
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 SASSARI. Azienda sanitaria locale e Università unite con la brachiterapia nella lotta contro il cancro della prostata. Sono cinque - quattro della Asl e una dell'Aou - le équipe sanitarie che concorrono a formare il team multidisciplinare della terapia radiologica che ha allargato i confini della cura dei tumori alla prostata. Nel Sassarese, l'uso di questa tecnica (che consiste nell'inserimento con millimetrica precisione di una micro capsula radioattiva) sta per compiere dieci anni ed è all'avanguardia in Europa grazie all'utilizzo di una sofisticata apparecchiatura digitale che viene utilizzata solo in due centri clinici: a Sassari, appunto, e in Inghilterra.  «La brachiterapia - si legge in una nota dell'Asl in occasione del decimo anniversario del primo intervento - è una tecnica multidisciplinare che prevede la collaborazione dell'urologo, del radioterapista e del fisico sanitario, e rappresenta una soluzione terapeutica alternativa nel trattamento del cancro della prostata in fase iniziale». Dei 150 interventi eseguiti con questa tecnica al Santissima Annunziata di Sassari, 65 sono stati realizzati con una nuova metodica digitale tridimensionale resa possibile dall'utilizzo dell'innovativo macchinario «target scan». Alla riuscita del progetto concorrono le équipe di Urologia (diretta da Angelo Tedde) dell'ospedale civile di Alghero; il servizio di Radioterapia dell'Istituto di Scienze radiologiche dell'Aou (diretto da Gianni Meloni); Fisica sanitaria dell'Asl1 (diretta da Piergiorgio Marini); Chirurgia del Santissima Annunziata (diretta da Pietro Niolu); il servizio di Anestesia dell'ospedale di Sassari (diretto da Bastiana Leoni).  Il decimo compleanno della brachiterapia è l'occasione per ripercorrere la storia di una tecnica grazie alla quale possono essere ridotti drasticamente gli sgradevoli effetti collaterali degli interventi chirurgici per tumori alla prostata.  «I primi interventi di brachiterapia a Sassari risalgono al 2002 e vennero eseguiti nella divisione di Urologia dell'ospedale civile, allora diretta da Alfonso Scanu, in collaborazione con l'Urologia dell'ospedale di Alghero - spiegano alla Asl -. Dal 2008, dopo la chiusura della divisione sassarese, l'équipe è stata rinnovata e ha cominciato a operare nella struttura complessa di Chirurgia al Santissima Annunziata, in collaborazione con il servizio di Radioterapia dell'Azienda ospedaliero universitaria». «A partire dal 2008 - spiega Angelo Tedde, direttore dell'Urologia di Alghero - la tecnica che viene utilizzata a Sassari è stata ulteriormente affinata, attraverso apparecchiature all'avanguardia con tecnologia digitale tridimensionale». «Il "target scan" - dicono alla Asl - viene utilizzata attualmente in due soli centri in Europa: uno in Inghilterra, l'altro al "Santissima Annunziata" di Sassari».  «Dal 2002 a oggi - riprende Angelo Tedde - sono stati eseguiti 150 interventi di brachiterapia, e di questi 65 utilizzando la nuova metodica digitale tridimensionale su pazienti affetti da tumore della prostata organo-confinati. Attualmente il nostro è l'unico centro in Sardegna che pratica continuativamente tale metodica».  «I risultati con la nuova metodica sono davvero confortanti - prosegue l'urologo -. I controlli clinici e strumentali infatti dimostrano una guarigione clinica dalla malattia neoplastica. Nessuno di questi pazienti ha lamentato perdite di urine e la loro vita sessuale è risultata sovrapponibile al periodo precedente la brachiterapia». «La nostra speranza è che questa attività di eccellenza continui ad essere supportata per gli aspetti tecnici, oltre che per quelli logistico-organizzativi - conclude Tedde -. Ci piace sottolineare il fatto che rappresenti un virtuoso esempio di come unità disciplinari, che fanno riferimento alla Asl e all'Aou, riescono a collaborare e ottenere il miglior trattamento possibile per il paziente affetto da malattia oncologica prostatica».
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