La Nuova Sardegna

Manovra, farmacisti verso la serrata

Manovra, farmacisti verso la serrata

Mercato più libero da gennaio, salvi per ora i taxi. Prevista anche la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi

14 dicembre 2011
2 MINUTI DI LETTURA





ROMA. Fuori i taxi, dentro le farmacie. Mentre sulle liberalizzazioni l'esecutivo valuta un provvedimento ad hoc e l'emendamento che prevedeva il rinvio dal 2012 al 2013 viene cancellato, le prime norme contenute nella manovra dividono chi (per ora) conserva immutata la propria posizione da chi sarà chiamato a confrontarsi subito su un mercato più aperto. Davanti alla minaccia di serrata dei farmacisti, è lo stesso ministro della Salute Renato Balduzzi ad annunciare che sulla «limitata» liberalizzazione dei farmaci di fascia C non ci saranno passi indietro: «È possibile però pensare a ulteriori forme di garanzia per la salute dei cittadini».

L'ipotesi è quella di «eventualmente sospendere o escludere determinati farmaci ove si verifichi che la loro somministrazione fuori dalle farmacie sia pregiudizievole per la salute» dice il ministro, ricordando tra l'altro che sono già esclusi dalla vendita nelle parafarmacie «farmaci psicotropi o stupefacenti e i mono-ricetta». Le medicine di fascia C, dunque, potranno essere vendute con ricetta nelle parafarmacie e nei supermercati dei comuni con più di 15 mila abitanti. La garanzia sarà in ogni caso la presenza di un farmacista: «È un paletto irrinunciabile che è contenuto nel testo del decreto» afferma Balduzzi, che si dice pronto a incontrare i rappresentanti della categoria.

Contro «la totale chiusura del governo, che si accanisce contro le farmacie sbandierando la liberalizzazione della vendita dei medicinali come panacea per lo sviluppo e la crescita del Paese», Federfarma reagisce infatti annunciando la chiusura che - in mancanza di risposte - potrebbe scattare forse già all'inizio della prossima settimana: «Per la prima volta in Europa i farmaci con ricetta escono dalle farmacie - accusa la presidente Annarosa Racca - noi non vogliamo chiudere, ma se il governo è capace solo di smantellare il servizio farmaceutico noi dobbiamo farlo sapere. Si smantella l'unico presidio sanitario sul territorio, specie nei piccoli paesi».

Viene cancellato, invece, dopo una pioggia di polemiche, il rinvio di un anno delle liberalizzazioni, ipotesi contenuta in un emendamento presentato lunedì dai relatori: davanti al coro di no dei partiti che, dal centrodestra al centrosinistra, chiedono a Monti di resistere alle lobby, a tarda serata la norma sotto accusa viene eliminata. Per il momento a cantare vittoria sono i tassisti: un sub-emendamento del governo, infatti, esclude dalle liberalizzazioni «il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea». Il processo, tuttavia, potrebbe interessare anche i taxi entro sei mesi nell'ambito delle disposizioni per la liberalizzazione del settore trasporti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Video

Raggiunto l'accordo per la Giunta, Alessandra Todde: «I nomi degli assessori subito dopo Pasqua»

Le nostre iniziative