La Nuova Sardegna

L’indagine sulla qualità dei servizi nell’ospedale San Martino e nei Poliambulatori del capoluogo

Oristano, un sistema con molti punti critici

Al centro del tavolo, il direttore della Asl 5 Mariano Meloni
Al centro del tavolo, il direttore della Asl 5 Mariano Meloni

La Asl: ci sono miglioramenti. Tribunale del malato: ancora tante carenze

03 dicembre 2011
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ORISTANO. La terapia del dolore per i pazienti oncologici a Oristano è ancora una chimera. Per i nefropatici fare la dialisi a casa è impossibile, mentre è totalmente inesistente la strocke unit per i pazienti colpiti da ictus. Carenze fin troppo note nella sanità pubblica del capoluogo e del territorio, tanto da far pensare che un'indagine conoscitiva in questo senso potrebbe apparire perfino superflua.
Invece l'azienda sanitaria locale numero 5 e il Tribunale per i diritti del malato l'hanno fatta, con risultati piuttosto interessanti che hanno evidenziato carenze piccole e grandi, ma anche pregi, dell'ospedale San Martino, del Poliambulatorio, del Serd e del Centro di igiene mentale. Indagine talmente incoraggiante, nel senso che ha permesso di mettere in atto i primi correttivi a una serie di lacune, da convincere Azienda sanitaria e Tribunale per i diritti del malato a ripeterla anche quest'anno (i risultati si conosceranno tra alcuni mesi), estendendo l'indagine a tutte le strutture della Asl 5, compresi ad esempio gli ospedali di Ghilarza e Bosa e i poliambulatori di Ales e Terralba.
È questo in sostanza l'Audit civico, indagine a tutto tondo sulla qualità di servizi e di strutture socio-sanitarie, compiuta con il sistema dei controlli incrociati, da parte dei volontari del Tribunale del malato e degli operatori della Asl.
I risultati dell'edizione 2009 sono stati forniti ieri mattina attraverso un incontro, ieri, nel quale lo stesso direttore generale dell'Asl, Mariano Meloni, ha riconosciuto la validità dell'iniziativa «che ci ha permesso - ha detto - di correggere già una serie di carenze». Rispetto a quanto segnalato dall'Audit 2009, infatti, oggi l'ospedale San Martino ha un parcheggio interno dedicato agli utenti, una cartellonistica più chiara e completa, sono stati aperti i nuovi reparti di Medicina, Ginecologia, Psichiatria «più moderni e confortevoli rispetto ai vecchi padiglioni - ha detto Meloni - mentre il servizio di Riabilitazione è stato trasferito in una sede più idonea».
L'indagine, che aveva messo in rilievo anche una serie di carenze sul fronte della trasparenza e della comunicazione, ha convinto la Asl a disporre la pubblicazione sul sito aziendale dei tempi d'attesa per le prestazioni sanitarie, mentre, sul fronte della prevenzione di alcune importanti patologie, sono stati varati gli screening della cervice uterina e del seno e per i fattori di rischio del diabete.
Restano ancora da risolvere una serie di criticità importanti. Nell'indagine, illustrata dalle responsabili del Tribunale per i Diritti del malato, Maria Grazia Fichicelli e Gabriella Murru, sono emersi alcuni aspetti che rendono piuttosto difficile per i pazienti, l'accesso ai servizi ed alle strutture. Ad esempio, per prenotare una visita specialistica al centro di sanità mentale bisogna recarsi di persona e non telefonare, come sarebbe sicuramente più semplice, soprattutto se si abita lontani dalla città.
Difficile anche, anzi impossibile, fare un reclamo relativo ai poliambulatori: mancano infatti del tutto le modalità per i reclami. Anche assistenza ai degenti, personalizzazione delle cure e privacy possono migliorare. Fra le carenze più macroscopiche, l'assenza in ospedale, di uno spazio di degenza che assicuri ai malati terminali il rispetto della privacy. Carenza che riguarda anche la possibilità di un paziente ricoverato, magari non autosufficiente, di avere accanto un familiare che lo assista, senza limitazioni di orari.
Anche ottenere informazioni diventa quasi un'odissea al San Martino, dove, solo di recente sono stati sistemati quasi in tutti i reparti cartelli con indicazioni ad esempio sul nome e la qualifica di medici ed altri operatori. Carenze anche sul comfort, se si considera che l'artio dell'ospedale è persino privo di posti a sedere, manca un parcheggio per i taxi e, nel caso di un ricovero improvviso non c'è neppure la possibilità di acquistere accessori essenziali, come un pigiama, lo spazzolino da denti e persino un giornale.
E mentre, solo con il recente trasferimento nei nuovi padiglioni di alcuni reparti sono stati eliminati i servizi igienici comuni, decisamente poco confortevoli, al Serd e nel Poliambulatorio pochissimi bagni sono dotati di sapone e asciugamani mentre, molti servizi sono risultati fuori uso.
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