Mille lettere degli studenti sardi alla Brigata Sassari in Afghanistan
Mille lettere scritte dagli studenti della Sardegna saranno recapitate entro Natale ai militari della Brigata Sassari attualmente in missione in Afghanistan. L'iniziativa è stata presentata a Sassari
03 dicembre 2011
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SASSARI. Mille lettere scritte dagli studenti della Sardegna saranno recapitate entro Natale ai militari della Brigata Sassari attualmente in missione in Afghanistan. L'iniziativa, nata dalla collaborazione con il comando Brigata e la dirigenza dell'Ufficio scolastico regionale sardo, è stata presentata oggi durante una festosa cerimonia nell'aula magna della scuola media numero 3 "Pasquale Tola", in via Monte Grappa a Sassari.
Alcuni bambini dell'istituto hanno letto il contenuto di parte delle lettere davanti ai giornalisti e a una delegazione dei "sassarini" rimasti in città, prima di consegnarle al comandante del distaccamento, il colonnello Maurizio Sulig. Scritti, disegni e pensieri verranno recapitati al Regional command west di Herat, dove i circa duemila militari sardi sono impegnati nella missione internazionale di pace.
Il progetto "Un soldato italiano in Afghanistan, una lettera per Natale" è nato, riferisce il comando della Brigata, dalla convinzione che sia di grande importanza e autentico conforto che la terra d'origine e la gente siano vicine ai soldati e "a chi, in obbedienza agli ordini ricevuti, trascorrerà la più sentita delle feste sotto un cielo diverso".
Alcuni bambini dell'istituto hanno letto il contenuto di parte delle lettere davanti ai giornalisti e a una delegazione dei "sassarini" rimasti in città, prima di consegnarle al comandante del distaccamento, il colonnello Maurizio Sulig. Scritti, disegni e pensieri verranno recapitati al Regional command west di Herat, dove i circa duemila militari sardi sono impegnati nella missione internazionale di pace.
Il progetto "Un soldato italiano in Afghanistan, una lettera per Natale" è nato, riferisce il comando della Brigata, dalla convinzione che sia di grande importanza e autentico conforto che la terra d'origine e la gente siano vicine ai soldati e "a chi, in obbedienza agli ordini ricevuti, trascorrerà la più sentita delle feste sotto un cielo diverso".
