La Nuova Sardegna

Nel paradiso del golf venticinque ville abusive

Mauro Lissia
La Forestale indaga su una serie di ville realizzate vicino ai campi da golf di Is Molas (a destra in una foto d’archivio)
La Forestale indaga su una serie di ville realizzate vicino ai campi da golf di Is Molas (a destra in una foto d’archivio)

Inchiesta della procura sulle costruzioni a Is Molas Medau (Pula). Le ville sarebbero registrate come ricoveri per attrezzi

04 novembre 2011
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CAGLIARI. Venticinque lussuosissime ville costruite a Is Molas Medau, vicino al celebre campo da golf, rischiano la demolizione: secondo il rapporto consegnato in Procura dal nucleo investigativo del Corpo forestale sono state costruite in zona agricola, violano apertamente le norme del piano paesaggistico regionale e quelle urbanistiche. Si tratterebbe di abusi edilizi commessi in una zona delicatissima e per questo protetta da rigorosi vincoli paesaggistici. Fra i proprietari un celebre direttore d'orchestra e facoltosi cittadini olandesi, tedeschi e di altre nazionalità europee che amano giocare a golf e che potrebbero aver acquistato le residenze a prezzi spesso ben oltre il milione di euro senza sapere che al Comune di Pula quegli immobili sono registrati come ricoveri per materiali e attrezzi agricoli.

È stato proprio un dipendente comunale a segnalare alla Forestale l'esistenza delle ville, costruzioni spuntate come funghi nella rigogliosa vegetazione di Is Molas, per lo più riservatissime e nascoste alla vista, quasi tutte con piscina. Un vero paradiso per ricchi, immerso nel verde e con grandi spazi naturali a disposizione, non distanti dal mare di Santa Margherita. Se davvero le case sono illegali sembra impossibile che l'impresa abbia aperto i cantieri e sia riuscita a portare a termine la fase della costruzione praticamente sotto il naso dell'amministrazione comunale di Pula, da dove - così sostiene il Corpo forestale - le concessioni per quel tipo di interventi non sono mai uscite. Si parla di richieste di accertamento in conformità, una sorta di sanatoria, partite dal costruttore o dai proprietari. Ma la Procura non conferma e comunque soltanto nelle prossime settimane si saprà se a Is Molas Medau è stata costruita qualcosa che rispetti le norme o se sono realistiche le conclusioni esposte dalla Forestale: tutto fuorilegge.

L'indagine sul campo è arrivata al capolinea: due faldoni pieni di documenti e atti amministrativi sono da una settimana nelle mani del procuratore aggiunto Gaetano Porcu, che presto farà le sue valutazioni e deciderà se assumere provvedimenti. Al momento risulta indagato l'imprenditore Aldo Palomba, che in base a quanto accertato dagli investigatori ha curato la realizzazione del villaggio su un'area di cui era proprietaria la moglia Anna Obinu. È lui, secondo la Forestale, che si è occupato nel tempo della vendita e degli affitti nel periodo estivo. Gli altri nomi contenuti nella relazione finale del Corpo forestale sono quelli dei proprietari, compreso chi negli ultimi anni ha rivenduto la villa: in tutto sono una trentina, ma non è detto che la Procura li indaghi o li indaghi tutti.

Si tratta infatti di capire com'è avvenuta la fase della progettazione e della vendita, per quanto chiunque acquisti un immobile abbia l'obbligo di informarsi sulla legittimità delle autorizzazioni. Qualcuno avrebbe acquistato la villa «su carta», convinto che gli atti di concessione fossero in regola. Altri, cittadini stranieri disinformati sulle norme paesaggistiche, si sarebbero semplicemente fidati del costruttore. Come dire che la Procura dovrà valutare caso per caso, ma il primo a dover spiegare com'è andata sarà con ogni probabilità Aldo Palomba.

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