La Nuova Sardegna

«Solidarietà è libertà», la risposta all'appello lanciato dalla libreria di Sassari

Le grandi catene di distribuzione sono il più temibile concorrente delle librerie indipendenti A destra, Rita Marras nella sua libreria con Marco Revelli
Le grandi catene di distribuzione sono il più temibile concorrente delle librerie indipendenti A destra, Rita Marras nella sua libreria con Marco Revelli

Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi dalla libreria Odradek sul rischio che i librai indipendenti, a Sassari come nel resto d'Italia, siano costretti a chiudere cancellati dalla grande distribuzione, abbiamo chiesto a Rita Marras, titolare della Odradek, di raccontare un'esperienza che ha un'evidente rilevanza generale.

13 ottobre 2011
4 MINUTI DI LETTURA





di Rita Marras
Quest'ultimo anno è stato per me meraviglioso, ma anche il più duro. Grande la difficoltà nel dover gestire insieme una figlia nata da poco e il lavoro, in un contesto sociale indifferente, in cui essere madri e lavoratrici rende vulnerabili proprio perché sole. La crisi generale ha travolto anche noi. Crisi di speranze e di valori prima che economica, che rischia di annullare esperienze e sogni di cambiamento: Odradek si trova di fronte alla prospettiva di essere costretta a chiudere, dopo dieci anni di lavoro. Dieci anni in cui siamo stati un punto di riferimento politico e culturale di questa città, di questa terra, di un'area politica che non si arrende e che ha ancora voglia di difendere i luoghi del pensiero critico, lontana dall'idea che quello che ci tocca sperimentare sia l'unico mondo possibile.

Vi abbiamo offerto un universo di libri fuori dai diktat del marketing editoriale, uno spazio libero e liberato in cui raccontare un altro mondo. Di culture alternative, di vite in difficoltà, di storie sarde e del mondo. Un progetto politico-culturale che ha sempre cercato un'alternativa valida a un mondo che non capiamo. Vi abbiamo proposto editoria di qualità, riviste selezionate, novità, ma anche testi dimenticati e autori oscurati, di storia e politica, di letteratura e poesia, pensiero critico e critica dell'ideologia, storia e filosofia della scienza. E insieme a voi abbiamo provato a cercarla, questa alternativa. Ma il progetto rischia di non avere più un luogo dedicato alla riflessione e all'azione.

Gli scaffali pieni di libri di piccole, ma combattive case editrici che, in un universo in cui l'informazione troppo spesso è pura finzione, riuscivano ancora a dirci cosa succede davvero, potrebbero svuotarsi. Abbiamo resistito per quasi dieci anni, grazie anche a tutti coloro che (autori, artisti, editori) hanno condiviso con noi le scelte che ci hanno contraddistinto, utilizzando i nostri spazi e sentendosi a casa. Se non facciamo uno sforzo collettivo per difendere oggi questa casa comune - e domani chissà quale altra - rischiamo tutti di essere un po' più poveri e un po' più soli.

Abbiamo pensato che se Odradek è una casa comune, tutti possiamo farne parte e sostenerla. Per fare questo vogliamo costituire una cooperativa. La cooperativa prenderà in gestione la libreria Odradek e avvierà una serie di nuovi progetti. In un società in cui l'individualismo egoista ci mette uno contro l'altro isolandoci, noi pensiamo che sia con la solidarietà e con la condivisione che si debba rispondere. Siamo convinti che si possa uscire da questo terribile stallo solo attraverso la costituzione di reti solidali. Ci vuole il coinvolgimento personale di tutti, tutti siamo chiamati ad impegnarci.

La cooperativa ci è sembrata l'ultima soluzione per non arrendersi, per superare questa fase e non abbassare definitivamente le serrande. Mettersi a nudo come abbiamo fatto noi portava con sé il rischio di trasmettere una semplice richiesta di aiuto materiale. Non nascondo, naturalmente, gli oggettivi problemi economici che riguardano, oltre noi, moltissime, troppe, realtà culturali, ma il nostro appello è stato qualcosa di più. Raccontare, con estrema sincerità ed onestà intellettuale, il nostro disagio, da un lato ci faceva un po' paura; ma è stata più forte la volontà di non arrendersi, di non scomparire in silenzio. Confidando nella consapevolezza che il lavoro svolto in tutti questi anni avesse in qualche modo creato intorno a noi una rete di relazioni, con persone che hanno condiviso il nostro progetto, abbiamo sperato che quella rete il nostro progetto lo avrebbe voluto difendere. Non abbiamo dato per scontato l'esito positivo di questa non facile operazione. Per questo è stata ancora più forte l'emozione per la grande risposta al nostro appello, anche attraverso il versamento di una quota di sottoscrizione (chi vuole avere tutte le informazioni sulla sottoscrizione può contattarci all'indirizzo email odradek.ss@tiscali.it o venire a trovarci in libreria).

Chi ha condiviso il nostro percorso e chi, con visioni differenti, ha frequentato i nostri spazi trovandovi un luogo di confronto libero; chi ha riconosciuto in Odradek un valore da non perdere per Sassari; chi tra i nostri banchi ha conosciuto una visione del mondo differente rispetto a quella dominante. In tanti hanno innalzato un muro in difesa di un fortino che il mercato globale del libro ha avuto sempre grosse difficoltà ad assaltare, ma che oggi rischia di essere espugnato. Quel muro può ancora resistere. La forte crisi sistemica che minaccia tutto ciò che mette in discussione il modello economico liberista può essere superata solo attraverso la condivisione di esperienze vicine. Quel muro, fatto di donne e di uomini che in questo progetto hanno creduto, potrà forse salvare Odradek.

I primi al nostro fianco sono stati alcuni scrittori e intellettuali sardi che hanno frequentato la nostra cantinetta e che ora hanno deciso di sostenerci. Tra gli altri, Alberto Capitta, Alessandro De Roma, Michela Murgia, Marcello Madau, Alberto Masala, Savina Dolores Massa, Silvia Pilia, Nello Rubattu. Ma anche donne, uomini, sconosciuti o amici, operatori culturali. Tanti in questi giorni ci stanno manifestando il loro sostegno attraverso la sottoscrizione, l'organizzazione di eventi culturali o anche semplicemente con attestati di stima, facendoci sentire un grande calore e, davvero, meno sole. Forse lo spazio di libertà aperto dieci anni fa a Sassari in via Torre Tonda rimarrà aperto, spalancato alla condivisione di tutti.

Comune

Sassari, terremoto politico in giunta: fuori l’ex M5S Laura Useri

Le nostre iniziative