La Nuova Sardegna

L'abbraccio di Santiago dopo oltre un mese di emozioni e fatica

Luca Fiori
A destra, il santuario di Santiago de Compostela, meta finale di un lungo viaggio che ogni anno ha per protagonisti centinaia di pellegrini
A destra, il santuario di Santiago de Compostela, meta finale di un lungo viaggio che ogni anno ha per protagonisti centinaia di pellegrini

Diario del "Cammino", la capitale della Galizia accoglie festosa la massa di pellegrini

02 ottobre 2011
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SANTIAGO DE COMPOSTELA. Un lungo, emozionante e indimenticabile abbraccio. Santiago ti ricompensa così. Dopo un mese di fatica, dolori, chilometri macinati e sveglie prima dell'alba, la capitale della Galizia ti accoglie con un rincorrersi di emozioni che ti lasciano felicemente spaesato. L'ingresso dei pellegrini in Praza do Obradoiro, con gli zaini, i bastoni, le conchiglie e le scarpe impolverate, è un susseguirsi di applausi, lacrime, abbracci e foto ricordo.

Il Cammino è compiuto: la meta segnalata per giorni e giorni da una freccia gialla ora è - finalmente - davanti agli occhi. Ma più della maestosa cattedrale, più dell'ipnotico e affascinante rito del "Botafumeiro" (l enorme incensiere che viene fatto oscillare dai famosi tiraboleiros sulle teste dei pellegrini) e più della Compostela, la pergamena con il nome in latino che certifica l'avvenuto pellegrinaggio, quello che rimane impresso nella memoria di chi ha compiuto il Cammino di Santiago è l'abbraccio, in città, con chi per giorni e settimane ha condiviso dolori, fatica ed emozioni.

Il Cammino è tutto questo: un abbraccio che non si può dimenticare. Il Cammino è un mese fuori dal mondo, ma dentro - profondamente dentro - alla vita. Quella degli abitanti dei minuscoli villaggi che il Cammino attraversa. E che il Cammino, con i suoi pellegrini e le loro carte di credito, tiene in vita. E quelle dei viaggiatori con lo zaino e la conchiglia che arrivano da ogni angolo del pianeta e poi camminano insieme inseguendo una freccia gialla.
Il Cammino è una lunga e affascinante passeggiata che attraversa quattro regioni della Spagna. Diverse e bellissime, con le loro particolarità e tradizioni. La Navarra con i suoi boschi silenziosi, la Rioja con i suoi vigneti colorati e poi gli altopiani desertici della "Mesetas" in Castilla y Leon e infine la magia della Galizia con il suo verde intenso ed emozionante. Un viaggio che è anche una passeggiata dentro un libro di storia. Un ripercorrere le strade battute dai pellegrini fin dal medioevo, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, per pregare sulla tomba di San Giacomo.

Santiago è la meta finale, ma non per tutti. Perché sono tanti i pellegrini che decidono di prolungare il viaggio di altri tre giorni e arrivare a Finisterre per fare il bagno nell'oceano.
Non prima, però, di essersi lasciati rapire dalla magia di Santiago. Dalle sue piazze affollate con i bar e i ristoranti pieni di pellegrini, turisti e studenti. Dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco nel 1985, la città del santo con la conchiglia ha poco più di novantamila abitanti, ma ogni giorno dell'anno è visitata da migliaia di persone di tutto il mondo. Lungo la rotta jacopea non solo non ci si può perdere, ma ci si sente quasi protetti. Dai segnali che indicano la direzione e dai tanti viaggiatori che, spinti da motivi religiosi, culturali o sportivi, ogni giorno si mettono in Cammino e diventano il Cammino. Ognuno percorre il suo, ma tutti si intrecciano, si perdono, si ritrovano: in un lungo e indimenticabile abbraccio.
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