La Nuova Sardegna

Pericolo per gli abitanti: niente caccia

Carlo Floris

Ordinanza del sindaco a Calasetta, insorgono le doppiette locali

15 settembre 2011
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 CALASETTA. Troppe case nelle campagne e troppo alto il rischio di incidenti, nel territorio comunale per quest'anno non si potrà cacciare: è quanto stabilisce un'ordinanza sindacale: «Abbiamo fatto due riunioni - dice il sindaco Antonio Vigo - una in provincia ed una in prefettura a Cagliari il 31 agosto scorso per venire a capo di una situazione che ci preoccupava. Oramai la campagna è molto abitata, l'estate è ancora in corso e sono tante le persone che a piedi o in bicicletta la frequentano. Abbiamo perciò deciso, anche per evitare incidenti, di limitare l'attività venatoria in un'area lontana dalle abitazioni. Negli anni scorsi sono stati segnalati comportamenti irresponsabili da parte di alcuni cacciatori - avverte Vigo - che avevano creato disagio fra gli abitanti delle zone agricole». La decisione non è stata digerita dai cacciatori, che hanno chiesto all'amministrazione comunale la sede del centro velico per una riunione. Tutta l'isola di Sant'Antioco e quindi il territorio dei due comuni ricade nell'autogestita di caccia Isola di Sant'Antioco. I cacciatori pagano per il ripopolamento e per il controllo della selvaggina e si aspettano di andare a caccia all'apertura della stagione: «Di fatto - spiega Adriano Aversano, consigliere di opposizione e socio - poiché una parte del territorio comunale è in zona di divieto assoluto, nel comune di Calasetta non si potrà cacciare. Credo ci sia anche un problema di rapporto tra cacciatori e territorio disponibile, credo che si farà pressione sul primo cittadino perchè ci ripensi».
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