La Nuova Sardegna

Ti mando un sms, anzi un missagghju

Tiziana Simula
Da sinistra Claudia Mossa, Sesto Santoli, Eliana Clementi e Tiziano Fortin
Da sinistra Claudia Mossa, Sesto Santoli, Eliana Clementi e Tiziano Fortin

Cinque giovani hanno creato un software per scrivere in gallurese. La versione sperimentale è sul sito internet dell'Unione dei comuni

23 agosto 2011
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OLBIA. Quando la tradizione sposa la tecnologia il risultato può essere sorprendente. Accade così che nell'era degli sms anche la lingua gallurese riesca a conquistarsi orgogliosamente il suo spazio nella comunicazione con i cellulari.

Già, perchè se pronunciare bene "occhji, aricchji e ghjinocchji" - occhi, orecchie e ginocchia, classico test per capire se sei gallurese -, è naturale per chi lo parla quotidianamente, altrettanto facile non è scriverlo correttamente. Ecco, allora, "Abà si scrì!", software per la composizione di sms in gallurese, per scrivere e inviare messaggi con auto-completamento delle parole, proprio come accade con il T9. Un'idea, quella di cinque giovani galluresi che è piaciuta parecchio all'Unione dei comuni di Arzachena, La Maddalena, Palau, Sant'Antonio di Gallura e Telti, tanto da finanziare il progetto "La lingua gallurese nell'epoca massmediologica: la rinascita scritta", nata con l'intento di promuovere la diffusione di un gallurese scritto corretto attraverso lo strumento oggi più utilizzato, il cellulare.

«In passato la scrittura del gallurese era sempre stata riservata ai letterati - spiega Sesto Santoli, ideatore dell'iniziativa e coordinatore del gruppo di lavoro -, ora con l'utilizzo massiccio degli sms, per la prima volta nel corso della sua storia linguistica, il gallurese inizia ad essere anche scritto. Con tutte le sue difficoltà, ricco com'è di dittonghi cchj. Il software andrà in aiuto di chi scriverà i messaggi, completando correttamente le parole».

L'applicazione per la composizione di sms in gallurese è in fase di definizione: attualmente sul sito dell'Unione dei comuni (www.unionegallura.gov.it) è pubblicata la versione Beta, ovvero la versione di sperimentazione per testare il programma sui vari dispositivi cellulari (non è compatibile con l'iPhone), dotata per il momento della sola struttura in gallurese, «quella definitiva, col software predittivo per il completamento delle parole, sarà pronta a dicembre e si potrà scaricare gratuitamente», precisa Sesto Santoli.

Con lui, hanno lavorato al progetto Claudia Mossa per l'analisi storico-linguistica, Marina Cocco per l'analisi statistica e sociologica, Eliana Clementi e Tiziano Fortin per la creazione del software. "Abà si scrì!" conterrà un mini-dizionario con i termini in gallurese più diffusi, raccolti attraverso una ricerca statistico-linguistica effettuata in vari comuni del territorio. Il gallurese che si scriverà nei messaggini è quello riconosciuto dall'Accademia della lingua gallurese di Luogosanto, a cui Sesto Santoli ha fatto riferimento nella stesura del progetto. Che prevede anche la creazione di una pagina su Facebook, già attiva, battezzata "La linga gadduresa pa' tutti", in cui si potranno fare anche eventuali segnalazioni sul nuovo software. D'ora in poi, insomma, scrivere un "missagghju" non sarà più difficile.

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