La Nuova Sardegna

Regione, nuova giunta con tre donne

Regione, nuova giunta con tre donne

Dopo l’azzeramento deciso dal Tar della giunta regionale perché formata soltanto di uomini, Ugo Cappellacci sta per annunciare la nomina dei nuovi dodici assessori: dovrebbero esserci tre donne

04 agosto 2011
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CAGLIARI. La crisi finanziaria mondiale fa tremare le istituzioni di tutto il mondo, ma la Regione Sardegna non riesce a darsi una Giunta. Dopo un nuovo vertice del centrodestra e un incontro separato col Pdl, Ugo Cappellacci ha comunicato i rientri di Giorgio La Spisa e Christian Solinas rinviando di un altro giorno la scelta degli altri assessori: ma alcuni sono sicuri. Previste sorprese sino all’ultimo.
Adesso si parla di tre donne. Dopo l’azzeramento della giunta deciso dal Tar perché formata soltanto di uomini, Ugo Cappellacci è al lavoro da martedì per la nomina dei nuovi dodici assessori: aveva annunciato l’ingresso di quattro donne, ma forse saranno tre. Ieri circolavano queste ipotesi. La prima riguarda l’esterna del Pdl Ketty Corona agli Affari generali, incarico che ha ricoperto dall’inizio della legislatura sino a ottobre 2010, quando era entrato Mario Floris, leader dell’Uds, partito al quale ora verrebbe offerta l’Agricoltura o l’Industria (ma Floris aveva avvertito il governatore di sentirsi libero nel fare la sintesi politica per chiudere la trattativa). Il secondo nome è quello della consigliera regionale del Pdl Alessandra Zedda, che prenderebbe il posto di Mariano Contu (sono della stessa corrente) non all’Agricoltura ma all’Urbanistica (con lo spostamento dell’uscente Nicola Rassu all’Agricoltura). Il terzo nome femminile è quello dell’architetto algherese Costanza Cartamantiglia, designata dal consigliere regionale Pietrino Fois per conto dei Riformatori: la Cartamantiglia andrebbe più probabilmente ai Lavori pubblici al posto di Sebastiano Sannitu o al Turismo al posto di Luigi Crisponi, preferito da Cappellacci.
La sorpresa maggiore è la Sanità. Dopo due anni e mezzo Antonello Liori (Pdl) è destinato a cambiare assessorato: ieri sera si parlava del Lavoro. Al posto da lui ricoperto non dovrebbe andare un esponente dei Riformatori (che candiderebbero il capogruppo Pierpaolo Vargiu o Franco Meloni) ma un esponente di spicco del Pdl: il capogruppo Mario Diana. Che ieri si è inizialmente mostrato perplesso (non ha mai nascosto la sua intenzione di continuare a guidare la più numerosa formazione consiliare), ma che poi in serata avrebbe mostrato disponibilità di fronte alle pressioni del partito. Che non vorrebbe cedere la gestione di un assessorato così importante e su cui si sono concentrate molte polemiche (soprattutto da parte di Riformatori e Psd’Az). L’ultima incognita era legata, ancora ieri notte, ai non felici rapporti degli ultimi tempi tra Cappellacci e Diana, rapporti che una nomina - secondo i più - potrebbe far rasserenare.
La Spisa e Solinas, rientri già decisi. Per due assessori Cappellacci ha già ufficializzato la scelta: sono Giorgio La Spisa (Pdl) al Bilancio e Christian Solinas (Psd’Az) ai Trasporti (i sardisti avrebbero voluto spostare Solinas in un assessorato di maggiore peso). Sono stati confermati negli incarichi perché, ha spiegato il governatore nel predisporre i decreti di nomina, hanno seguito le due principali vertenze con lo Stato, quella sulle Entratre fiscali e quella sulla Tirrenia. Dopo l’azzeramento di martedì, Solinas può rientrare immediatamente alla guida dell’assessorato perché è consigliere regionale, mentre La Spisa, che dall’assemblea si è dimesso all’inizio della legislatura, è formalmente un «tecnico» e quindi deve giurare nuovamente in Consiglio: l’aula riaprirà i battenti il 31 agosto. Sino ad allora firmerà Cappellacci, mentre La Spisa continuerà comunque a lavorare (ma si prenderà anche una breve vacanza) e già ieri era di nuovo a fianco del presidente nella conferenza stampa sui ricorsi alla Corte costituzionale.
L’Udc conferma Oppi e Milia: stessi incarichi. Sfumata l’ipotesi di un rimpastone, che a Cappellacci rischiava di procurare più guai politici che vantaggi operativi, centristi hanno ottenuto la conferma di Giorgio Oppi e di Sergio Milia negli stessi assessorati: Ambiente e Cultura. Anche questi sembrano due punti fermi che Cappellacci dovrebbe confermare oggi. Purché nel Pdl non si riapra qualche gioco e il presidente sia costretto a liberare la Cultura e dirottare Milia all’Urbanistica, dove il consigliere regionale sassarese è già stato dieci anni fa.
Il nervosismo dei Riformatori. Cappellacci è orientato a ridare ai referendari gli stessi assessorati: Lavori pubblici e Turismo, ma uno per una donna. Come s’è detto, la designata, secondo indiscrezioni, è Costanza Cartamantiglia. I Riformatori vorrebbe confermare Sebastiano Sannitu ai Lavori pubblici, ma il presidente vorrebbe tenere Luigi Crisponi al Turismo. La scelta sarà fatta oggi. Ma la tensione è sulla Sanità. I Riformatori, infatti, hanno chiesto al presidente di essere informati (attendendosi una proposta) su eventuali novità alla Sanità. Il presidente, dopo la riunione collegiale con i partiti del centrodestra, ha riunito il gruppo del Pdl, che, come s’è detto, ha detto di non voler cedere l’incarico.
I richiami alla crisi generale. Il consigliere sardista, Paolo Maninchedda, ha detto che «nella trattativa sulla giunta bisogna parlare non di persone ma di come affrontare l’azione di governo in mancanza dei soldi che lo Stato non ci ha trasferito». Il capogruppo del Pd, Mario Bruno, denunciando il «Manuale Cencelli usato da Cappellacci», ha detto: «Ha fatto bene la presidente Claudia Lombardo a invitare Giorgio Napolitano a discutere della crisi vera, mentre gli altri si occupano di lotte di potere che evidenziano il fallimento del centrodestra».
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