La Nuova Sardegna

Sotto le stelle di Nora la popstar Amii Stewart e il «guitar hero» Jordan

Walter Porcedda
Amii Stewart
Amii Stewart

Oggi il via alla rassegna davanti alla zona archeologica con il concerto della Gb orchestra di Giorgio Baggiani

03 agosto 2011
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NORA. Sardegna terra di jazz. Accanto alle grandi e blasonate rassegne, da Cala Gonone a Berchidda a quella di Sant'Anna Arresi - questo anno particolarmente ricca - fioriscono iniziative più ridotte ma non per questo meno stimolanti o ricche di interesse. Ecco una delle ultime nate, «Nora jazz», da domani al via nell'ingresso dell'area archeologica.

Dopo il successo tributato dal pubblico all'edizione precedente 2010 con i concerti tenuti dal magico tastierista inglese Brian Auger, il miglior specialista del glorioso organo Hammond e della bravissima soul singer Dionne Warwick, «Nora jazz» ci riprova anche stavolta con tre appuntamenti. Ad inaugurare la mini rassegna sarà oggi alle 22 la GB orchestra, ensemble diretto dal trombettista Giorgio Baggiani che proporrà un repertorio abbastanza largo da includere i classici dello swing come i brani più intriganti e fusion con citazioni persino di Maynard Ferguson o Chuck Mangione, particolarmente amati da Baggiani. Prevista la partecipazione anche della cantante Sandra Ligas.

Altissima è l'attesa per le due star straniere ospiti di questo anno. La prima è, domani, la popstar Amii Stewart e la seconda è niente meno che il virtuoso chitarrista Stanley Jordan, stella del jazz fusion.

Amii Stewart balza agli onori delle hit parade alla fine degli anni Settanta con una versione accattivante di «Knock on wood», un celebre tune di Eddie Floyd. Cantante e ballerina partecipa a musical, scrive canzoni ma è soprattutto con il genere dance che si fa apprezzare. Si trasferisce in Italia negli anni Ottanta, partecipa anche a Sanremo e collabora con Mike Francis, Giorgio Moroder e Morricone.

Chitarrista di grande classe Stanley Jordan, protagonista dell'ultimo appuntamento di venerdì, celebre per una superba versione di «So what», possiede una tecnica originalisima nel suonare lo strumento ed è considerato uno dei migliori chitarristi jazz.
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