La Nuova Sardegna

Inchiesta su Binaghi, sarà sentito anche Panatta

Inchiesta su Binaghi, sarà sentito anche Panatta

Tennisti maltrattati? Giornalista in Procura a Cagliari: «Molti ritengono di essere stati rovinati»

12 luglio 2011
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CAGLIARI. Si allarga, come prevedibile, l'inchiesta sui presunti maltrattamenti subiti da due giovani tennisti cagliaritani, i fratelli D. costretti a «emigrare» in un altro circolo e isolati dalla Federazione. Il pm Giangiacomo Pilia, che ha indagato Angelo Binaghi, 51 anni, presidente della Federazione italiana tennis, e Antonello Montaldo, 68 anni, presidente del comitato regionale, per maltrattamenti, ha sentito ieri per tutta la mattina due persone informate sui fatti.

L'obiettivo è accertare se le pratiche discriminatorie ai danni dei due fratelli fossero un episodio isolato, oppure si inserissero in una sistema di prevaricazioni e persecuzioni adottato dai vertici federali. E per assicurarsi dell'unicità degli episodi cagliaritani, Pilia è in qualche modo costretto ad «allargare» il campo. Il risultato è che così viene messa sotto la lente d'ingrandimento tutta la gestione tecnico-sportiva (per adesso) della Fit. Con evidente caduta di immagine. Ieri hanno parlato, in qualità di persone informate sui fatti, Vittorio Boi, maestro federale, direttore tecnico al Geovillage Sporting Club di Olbia ed ex campione sardo, e Ubaldo Scanagatta, giornalista sportivo esperto di tennis, titolare di un blog molto noto agli appassionati e agli addetti ai lavori, la piazza virtuale più conosciuta dove parlare di tennis. Se Boi è stato ascoltato per poco più di un'ora, e probabilmente su questioni sarde, ben più sostanziosa è stata l'audizione di Scanagatta, sentito per quasi quattro ore dal magistrato. Impossibile rompere il muro di riserbo imposto dal pm, ma non è escluso che Scanagatta, giunto in Procura con un corposo faldone di carte, abbia raccontato diversi episodi di cui è venuto a conoscenza, alcuni, ma non tutti, anche riportati sul suo blog. Diversi i casi citati, compresi quelli di atleti da Coppa Davis esclusi, come Andreas Seppi, o altri nei confronti dei quali sarebbero state messe in piedi azioni al limite del codice deontologico sportivo. Le uniche parole strappate a Scanagatta all'uscita della deposizione non lasciano ombra di dubbi sulla qualità del materiale adesso in mano a Pilia: «Ho raccontato di tanti episodi che hanno per protagonisti passivi persone che ritengono di essere state danneggiate, perseguitate o addirittura rovinate dall'attuale dirigenza federale. Non stiamo parlando di casi singoli ma di decine di episodi».

È molto probabile che il magistrato a questo punto contatti i personaggi citati nelle deposizioni, per accertarsi se anche solo in parte di quegli episodi ci sia un fondamento di verità. Così come dovrà probabilmente verificare se la gestione complessiva della federazione nei territori, e nelle diverse regioni, corrisponda a criteri di equità e di terzietà. «Noto che tutti i comitati regionali che nel corso degli ultimi rinnovi dei vertici federali si sono espressi per un ricambio sono stati commissariati. Lo hanno meritato tutti?», si chiede Scannagatta. Forse se lo chiederà anche Pilia, visto che è quasi certo che il pm voglia verificare alcune scelte di politica sportiva adottate da questa gestione federale: dall'uso significativo delle controversie legali, alle scelte cardine di promozione sportiva, come la Tv Supertennis.

La tv, nata nel 2008, è affidata ad una società, la Sportcast Srl, definita nel sito della tv «società del gruppo Fit che gestisce tutte le altre attività di comunicazione della Federazione, compresi uffici stampa, portale, rivista e sito degli Internazionali d'Italia». Il presidente del cda di Sportcast Tv è Carlo Ignazio Fantola, zio di Angelo Binaghi. La tv impegna non poche risorse federali. Domani dovrebbe essere ascoltato lo stesso Binaghi, difeso dagli avvocati Carlo Pilia e Giuseppe Macciotta, e nei prossimi giorni toccherà al presidente regionale Antonello Montaldo. Ma il botto è previsto per settembre, quando come persona informata sui fatti, a meno di improbabili retromarce, sarà ascoltato Adriano Panatta, storico avversario federale (sul campo non si sono incontrati) di Binaghi. La deposizione di Panatta, che ha una montagna di sassolini da togliersi dalle scarpe, potrebbe aprire nuovi e sconosciuti scenari. Sicuramente non durerà poche ore. (g.cen.)

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