La Nuova Sardegna

«Adotta una pecora» in cambio di formaggio

Luciano Piras
Mario Dessolis mentre munge le sue pecore nell’ovile di Bae Pili
Mario Dessolis mentre munge le sue pecore nell’ovile di Bae Pili

Un pastore di Mamoiada a caccia di nuovi mercati con il web

09 giugno 2011
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MAMOIADA. «Il mio nome è Mario Dessolis, pastore barbaricino, di Mamoiada, uno dei tanti pastori della Sardegna. In questo portale vi presento la mia azienda, i miei prodotti, formaggi e latticini genuini, dal produttore al consumatore. E tante sono le iniziative che vi farò conoscere, gli aspetti della vita agropastorale che si stanno via via perdendo». Attacca così il giovane allevatore di Bae Pili, i tancati alle porte del paese. Stanco di fare i conti con la crisi nera degli ovili, ha pensato bene di allargare gli orizzonti ristretti della provincia. E se anche non è certo uno smanettone di internet, e poco o nulla sa del linguaggio di programmazione html, ha messo su un sito dinamico tutto suo, www.pastorebarbaricino.it, una scommessa, una sfida per tentare di acchiappare nuovi mercati. A cominciare proprio da quelli potenzialmente sterminati del web.

È così che Mario Dessolis, 35 anni compiuti, sposato e padre di due bambine, lancia la campagna «Adotta una pecora a Mamoiada». Una trovata geniale che approda per la prima volta in Barbagia, mentre altrove è una realtà già collaudata da tempo. In Sicilia, in Abruzzo soprattutto, dove un'azienda ha spianato la strada in Italia, prima con il sito www.adottaunapecora.com, poi con con una pagina Facebook che nel giro di poco tempo ha superato abbondantemente la soglia dei 5000 "amici". A dimostrazione che portare le greggi al pascolo non basta più per sbarcare il lunario: perché se è vero che mungere è indispensabile, oggi altrettanto vero è che sapersi destreggiare tra I-Phone e social network diventa sempre più fondamentale.

In Sardegna lo hanno capito per primi Emilio Concas e famiglia, pastori di Gergei, che attraverso la loro Sardinia Farm permettono a chiunque di diventare allevatore a distanza. Pagando una quota periodica in cambio di prodotti prelibati.

Così farà Mario Dessolis pastore barbaricino, figlio di pastore. Mamuthone della Pro loco e bassu dei tenores, lui che ogni anno organizza a Mamoiada la «Tappa del pastore» e il Premio a S'Istima. Un lavoratore infaticabile. «Bisogna muoversi, trovare nuovi mercati, senza intermediari» dice. Pronto a partire, dal prossimo luglio, con l'operazione «Adotta una pecora»: «Avrai la possibilità di ricevere i prodotti genuini della tua pecora direttamente a casa - si rivolge ai clienti attraverso lo spazio web che gli ha preparato Saraservizi -, verrai aggiornato costantemente di tutte le attività dell'azienda e interagire con esse». A fronte di una quota fissa (ancora da stabilire), il consumatore avrà carne d'agnello, formaggio, vrughe o cagliato fresco, e magari anche ricotta, a seconda della disponibilità di ghiaccio per le spedizioni con corriere celere. Certo è che il cesto in arrivo da Mamoiada conterrà anche gadget del paese: una t-shirt, un ciondolino, una maschera...

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