La Nuova Sardegna

Quattro alberghi a Santa Lucia

Quattro alberghi a Santa Lucia

Si punta sul turismo dopo i guai dell'industria tessile Resiste bene il cementificio. E il boom demografico continua

28 aprile 2011
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 SINISCOLA. Sarà uno scontro «muscolare» quello che andrà in scena a Siniscola. Su cui è davvero impossibile fare previsioni. Sullo sfondo la cittadina distesa ai piedi del Montalbo. A un passo da diventare città (il capolugo baroniese ha sfondato gli 11mila abitanti superando Macomer). Con tutti i problemi che ne conseguono. A iniziare da un'impennata della microcriminalità, culminata nell'inverno scorso in una lunga serie di rapine ad anziani. Per finire con una immigrazione importante (se pur stagionale) rispetto alle medie dell'isola. Nel mezzo un'industria che imbarca acqua, come tutta quella della Sardegna centrale. Travolta dalla crisi del tessile (Legler e Rosmary su tutti) che ha portato gli occupati dai 540 del 2000 ai 396 del 2010. Ma che tiene meglio di altre per la presenza del colosso del cemento Buzzi Unicem, sempre nel mirino per la scarsa «ecocompatibilità» del suo core business, ma sempre in sella.  Ecocompatibilità centrale in un territorio che gioca la sua vera scommessa sul turismo. A iniziare dalle due frazioni marine La Caletta e Santa Lucia, proseguendo con i gioielli disseminati sulla costa, come Berchida. Un comparto che scommette sull'aumento dei posti letto, di cui Siniscola è carente. Con un piano alberghi che sta facendo infuriare i movimenti ambientalisti. Che qualche giorno fa hanno bloccato «con le cattive» il taglio dei primi alberi della pineta di Santa Lucia. Per far posto a uno dei quattro alberghi previsti dal Piano urbanistico. Puc portato a casa con un solo voto di scarto. Che ora è al vaglio della Regione (e l'esito del ricorso sulla valutazione d'impatto ambientale), che tutti vogliono, ma che in molti vogliono cambiare.  Questo sarà sicuramente il primo compito del nuovo sindaco. Sul cui nome nessuno vuole sbilanciarsi. Dietro i cinque «aspiranti» c'è infatti un tale esercito di candidati da rendere imprevedibile il voto. Che più che su dinamiche partitiche rischia di muoversi su logiche «familiari». A proposito: dei 93 aspiranti consiglieri 67 sono uomini e 26 donne. Molti alla loro prima volta. Il più anziano è l'ex sindaco Mario Chighini, 71 anni, primo cittadino negli anni '70, arruolato nella lista di Coronas. La più giovane è Federica Tocco, 20 anni, studentessa universitaria, che sostiene la candidatura di Fadda. (g.bua)
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