La Nuova Sardegna

Sassari, accuse alla Provincia, il logo ricorda le SS naziste

Silvia Sanna
Il marchio scelto per promuovere il Nord Ovest dell’isola
Il marchio scelto per promuovere il Nord Ovest dell’isola

Sassari, proteste per il marchio scelto dall'Stl. «SSardinia»: il logo scelto dall’Stl, Sistema turistico locale, per promuovere il Nord Ovest, scatena polemiche perché la doppia S ricorda lo sterminio nazista. L'ente accusa il colpo: saranno cambiati i colori del logo

15 dicembre 2010
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SASSARI. Racconta di avere provato un brivido alla vista delle due "S" affiancate. Lui, un tedesco che lavora a Valledoria, dice che il marchio promozionale SSardegna scelto dal Sistema turistico locale, è inappropriato e di cattivo gusto. Perchè SS, se a casa nostra fa venire in mente la sigla della provincia di Sassari, nel resto del mondo ricorda lo sterminio nazista.

Il carattere è completamente diverso, le SS dell'Stl non hanno niente in comune con le Sieg rune a forma di fulmine che simboleggiavano l'unità paramilitare d'élite del partito Nazista. Ma le due lettere affiancate, accompagnate nel logo dal profilo della costa Nord Ovest dell'isola, secondo Wolfgang Lendle, che a Valledoria gestisce un campeggio, «sono ancora vive nelle memoria, addirittura onnipresenti in alcuni Stati. Per esempio in Polonia, dove non c'è neppure una famiglia che non abbia subìto il trauma di avere perso un parente nei lager gestiti dalle SS. O in Olanda e in Russia, paese che ha contato più di 20 milioni di vittime». Dunque, si chiede Lendle, «com'è possibile pensare di promuovere il turismo nel Nord Ovest della Sardegna attraverso questa sigla?».

Una domanda che il tedesco ha rivolto al presidente della provincia di Sassari, Alessandra Giudici, presidente del cda dell'Stl, e all'assessore al Turismo Roberto Desini, ai quali ricorda che «la scelta di un marchio non deve basarsi solo sull'esperienza e sul successo di un pubblicitario locale ma necessita di uno studio ben approfondito. E sono essenziali una certa cultura e una migliore preparazione in altre materie, sia da parte del professionista incaricato che di tutti coloro che hanno contribuito all'approvazione dell'opera».

La bacchettata è arrivata anche al direttore dell'Stl, l'algherese Carlo Montisci, e all'autore del logo, il pubblicitario sassarese Alberto Paba, che non immaginavano di trovarsi di fronte a un problema simile. Che però, evidentemente, esiste. «Le due S di SSardinia indicano naturalmente la provincia di Sassari e rappresentano la Sardegna con una S, cioè una marcia, in più dal punto di vista turistico - dice Montisci -. Ma mi rendo conto che la sigla SS possa ricordare il periodo nazista, per questo eviteremo che in futuro qualcun altro, come il signor Lendle, possa fare quest'associazione mentale». Che di certo non gioverebbe all'immagine del territorio e allo scopo del marchio, cioè la promozione turistica in Italia e all'estero. Dunque, si tenta di correre ai ripari.

Le due S non spariranno ma cambieranno colore. Prima di fare partire la campagna promozionale vera e propria (compenso pattuito 20mila euro), Alberto Paba schiarirà una delle due S: oggi sono entrambe di colore blu, più scuro rispetto al resto della parola "Ardinia". Dopo il lifting (proposto dallo stesso Paba), la prima S resterà blu, la seconda sarà invece azzurro cielo. Stessa modifica anche nei messaggi di contorno: come "oh yess", dove la seconda S sarà diversa dalla prima.

D'accordo sull'opportunità di "metterci una pezza" anche Alessandra Giudici, presidente del cda: «È nostra intenzione non offendere la sensibilità di chi, in quella sigla che per noi rappresenta la provincia di Sassari, legge qualcosa di diverso e molto triste. Per questo motivo siamo pronti a vagliare le modifiche grafiche necessarie».

Wolfgang Lendle, in realtà, suggeriva un taglio netto: via la sigla, pensate a un logo diverso. Basterà cambiare il colore per evitare figuracce?

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