La Nuova Sardegna

Uta, il guardrail gli trancia i piedi, grave un militare della "Sassari"

Elena Laudante
La Polo è finita fuori strada all’altezza di Uta
La Polo è finita fuori strada all’altezza di Uta

Gravissimo incidente stradale ieri a Uta. Vittima, un caporalmaggiore della Brigata Sassari che ha perso il controllo dell’auto finendo fuori strada. Il guardrail ha infilzato la vettura, tranciando di netto i piedi del militare, che durante la notte è stato sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico

03 dicembre 2010
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UTA. Era consapevole di quanto accaduto: «Non ho più i piedi», ha detto ai soccorritori. A tranciare gli arti inferiori di un militare è stato il guardrail, in un terribile incidente sulla Pedemontana.

Per quasi tutta la notte Moreno Marchetti, 32 anni, caporalmaggiore scelto della Brigata Sassari nato a Jerzu, ora residente a Quartu Sant'Elena, è stato in sala operatoria. I medici hanno intrapreso un lungo intervento durato fino a tardi per attaccargli i piedi. Ma il quadro clinico è molto complicato.

L'incubo per il caporalmaggiore si è materializzato in un attimo: poco dopo le 15,30 di ieri era alla guida della sua Volkswagen Polo sulla provinciale 2, la "Pedemontana", la strada che da Siliqua porta a Cagliari. Era all'altezza di Uta, XI chilometro, verso il capoluogo. Una pioggerellina funesta aveva appena bagnato l'asfalto, trasformandolo in uno scivolo.

Ha perso il controllo senza una ragione precisa perché stava percorrendo un rettilineo e non sembra corresse troppo. Fatto sta che ha dovuto, forse a causa di ostacolo improvviso, virare a destra, dove la strada è delimitata dal guardrail in metallo. Purtroppo il veicolo non ha superato la barriera killer, anzi, gli è entrata dentro, tranciando il muso della Polo da parte a parte. E con i pedali, ha tagliato anche i suoi piedi. Un passante ha avvisato il 118 e i vigili del fuoco, gli agenti della Stradale (guidati dal dirigente Lucio Aprile) che lo hanno soccorso in pochi istanti. Lui era sveglio, e appariva calmo. «Non ho più i piedi», ha annunciato al vigile del fuoco che per primo gli ha chiesto come stesse.

Ci sono volute le cesoie idrauliche e il divaricatore per portarlo fuori dall'ammasso di lamiere attraversate dal guardrail. Poi di corsa all'ospedale Marino a bordo dell'ambulanza, dove i chirurghi hanno provato a restituirgli quello che una terribile fatalità potrebbe avergli tolto per sempre.
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