La Nuova Sardegna

Le 'Nannini' sarde, cresce nell'isola l'esercito delle mamme over 50

Silvia Sanna
Le 'Nannini' sarde, cresce nell'isola l'esercito delle mamme over 50

A Cagliari il caso di una donna di 52 anni: sei giorni fa è nata la sua prima bimba. Un anno fa, un’altra donna ha avuto il secondo figlio quando era già nonna. Quasi sempre si ricorre alla fecondazione assistita o all’ovodonazione (vietata in Italia)

30 agosto 2010
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SASSARI. Da sei giorni, da quando è nata la sua bambina, non fa che ripetersi "non può essere vero". La guarda, le sfiora il viso, la bacia. Da dieci anni, da quando sono iniziati i viaggi della speranza, sognava quei gesti. Sette i tentativi falliti in Italia (quando si poteva), quattro quelli andati buca all'estero. Un rosario di delusioni, una montagna di soldi spesi per realizzare il desiderio più grande. Nove mesi fa il miracolo: da sei giorni, a 52 anni, anche lei è madre. Come Gianna Nannini, in dolce attesa a 54 anni, e come altre donne sarde disposte a tutto per avere un figlio.

Nell'isola, che già vanta la più alta percentuale di mamme over 40 (10 per cento nel 2009), avere un figlio dopo i 50 anni non è un fatto eccezionale. Sono tante le donne che si rivolgono alle strutture specializzate per chiedere aiuto. Alcune lo fanno presto, quando hanno 30-35 anni e in teoria dovrebbero avere pochi problemi a rimanere incinte in maniera naturale. Altre lo fanno più tardi, a 40 anni, nel momento in cui la sicurezza economica raggiunta le fa sentire pronte per diventare madri ma il figlio non arriva perchè nel frattempo, a causa dell'età, la capacità riproduttiva si è ridotta notevolmente. Le strade a quel punto sono due: la fecondazione assistita, che consiste essenzialmente nel sottoporsi a un massiccio trattamento ormonale, o la fecondazione eterologa attraverso l'ovodonazione: pratica quest'ultima vietata in Italia dalla legge 40 e invece consentita in numerosi paesi dell'estero, tra cui la Spagna (una delle mete più gettonate). Due percorsi ugualmente complessi e che possono procurare forti delusioni. Il primo gratuito, il secondo a pagamento: ogni tentativo di ovodonazione comporta una spesa dai 5 ai 7mila euro.

La neo mamma cinquantaduenne ha dato fondo alle risorse finanziarie investendo un capitale nel suo "progetto bimbo": dopo una lunga attesa, ha raggiunto l'obiettivo. La bambina sta bene, mangia e dorme serena mentre la madre la guarda incantata. Chi la conosce, dice che la differenza d'età non la spaventa. Donna attiva, con una vita sociale e culturale vivace, aspetto giovanile, si sente ed è in gran forma: quando la figlia avrà 20 anni, lei ne avrà 72 ma non importa.

Qualche anno in meno avrà invece un'altra donna, che abita nella provincia di Oristano e ha avuto il secondo figlio 12 mesi fa, a 49 anni. Per lei niente fecondazione assistita né viaggi all'estero: la sua gravidanza è stata tanto naturale quanto inaspettata, con una particolarità: la signora è diventata mamma bis quando era già nonna. Il nipotino, figlio del primogenito, ha 3 anni, 2 in più del suo bambino. Un caso raro, dicono gli esperti, perchè le probabilità di gravidanza naturale dopo i 43-45 anni, anche se ancora non si è instaurata la menopausa e senza ricorrere alla stimolazione ormonale, sono molto ridotte. Al punto che anche con la fecondazione assistita, superati i 43 anni, le possibilità di rimanere incinta scendono al 5 per cento.

Dice Luigi Mannu, responsabile del Centro prevenzione diagnosi ginecologica al San Camillo di Sassari: «Quando mi trovo di fronte a una donna incinta di età superiore ai 45 anni, ogni volta penso a un piccolo miracolo. Un paio d'anni fa ho seguito una quasi cinquantenne durante i nove mesi di gestazione: nessun problema, solo qualche controllo in più e con maggiore frequenza. Mi aveva colpito la serenità della coppia, la loro voglia di avere un figlio senza mettersi problemi per l'età, anzi consapevoli di avere raggiunto quella maturità che aiuta a essere bravi genitori. Per questo, alle coppie che non riescono ad avere figli naturalmente, io consiglio di percorrere strade alternative». A Cagliari la principale struttura di riferimento per la fecondazione assistita è l'ospedale Microcitemico, dove opera l'équipe guidata dal primario Giovanni Monni. A Sassari tante donne bussano alla Clinica ostetrica e ginecologica diretta da Salvatore Desole. Le «Nannini» sarde, dicono gli esperti, non saranno famose come la cantante ma sicuramente sono parecchie.
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