15 giugno: "E intanto Scaroni investe in Uganda"
17 giugno 2010
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FOTO La lapide per la 'morte della chimica
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ASINARA. Un'altra delusione per i cassintegrati Vinyls ed Eurocoop reclusi da quasi quattro mesi all'Asinara: «Si perde altro tempo», il commento riportato nel loro diario sul vertice di ieri al ministero. Non consola, almeno in questo momento, il numero sempre crescente di sostenitori della vertenza: su Facebook il gruppo dell'Isola dei cassintegrati vola verso i 103mila fans.
Ore 9. Tonino Pilo, da Ossi, nostro collega, ci prepara un buon caffè, sotto un cielo plumbeo, ricco di oscuri presagi.
Ore 9.45. Nuovo nato, si chiama Epaminonda, come il politico e generale tebano. un asinello bianco, nato a Cala di Sgombro, da padre grigio e mamma bianchissima.
Ore 10.15. Oggi c'è l'incontro, molti compagni sono l?. Rimaniamo in attesa ma non ci aspettiamo niente di buono.
Ore 15. Ci siamo, fumata nera a Roma. Si perde altro tempo. L'apertura del bando internazionale entro 25 giorni, al ribasso, e altri 45 giorni per la manifestazione di interesse. In totale due mesi, cioè far passare ad Eni e al governo un'estate tranquilla. Se la Sir ci paga il debito, ci sono soldi solo per tre mesi di stipendio. Si fa per dire, visto che lavoriamo tre giorni al mese. Un'altra presa in giro: l'ennesima.
Ore 15.15. La delusione è totale, ma eravamo preparati. L'incontro è stata la conferma della malvagità e prevaricazione di governo ed Eni sui lavoratori, nonchè l'incapacità del presidente del Consiglio, in queste ore a passeggio in Libia, a risolvere la nostra vertenza. Se c'è qualcuno da mandare in cassa integrazione è il sottosegretario Saglia, un incapace che si trova l? in quella posizione non si sa per quali meriti sportivi. Dobbiamo altres ? dire che i commissari non stanno meritando lo stipendio. Lo diciamo in base ai risultati sin qui da loro ottenuti, cioè nulli. Qualche parola vorremmo spenderla per il sindacato: ostaggio dei propri meccanismi e liturgie, è distante anni luce dai problemi del lavoro e dei lavoratori. Non è un'accusa, ma una presa d'atto, visto come è stata seguita la nostra vertenza, specie dai nazionali, che non riescono neanche ad incidere su tantissime altre vertenze aperte in Italia. Un quadro desolante, cari lettori. Vogliono stancarci, sfinirci, portarci all'esasperazione e all'esaurimento delle nostre pile. Ma il nostro scalpo non l'avranno cos? facilmente. Ne stiano certi! Continueremo a lottare convinti dell'appoggio della gente e dei tanti che ancora ci vogliono bene.
Ore 18.10. Sentite questa notizia, in modo che possiate riflettere: Scaroni da tempo ha iniziato, a suo dire, la campagna d'Africa, vuole fare investimenti anche in Uganda, 13 miliardi di dollari. In una intervista dice: «Ci siederemo a fianco dei leader e dei partner africani». Peccato, non trovano il tempo per sedere a fianco dei lavoratori neanche per un minuto. Non aggiungiamo altro, resta solo da capire chi vestirà i panni del generale Graziani. Torneremo sulla vicenda. Un saluto dall'isola.
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ASINARA. Un'altra delusione per i cassintegrati Vinyls ed Eurocoop reclusi da quasi quattro mesi all'Asinara: «Si perde altro tempo», il commento riportato nel loro diario sul vertice di ieri al ministero. Non consola, almeno in questo momento, il numero sempre crescente di sostenitori della vertenza: su Facebook il gruppo dell'Isola dei cassintegrati vola verso i 103mila fans.
Ore 9. Tonino Pilo, da Ossi, nostro collega, ci prepara un buon caffè, sotto un cielo plumbeo, ricco di oscuri presagi.
Ore 9.45. Nuovo nato, si chiama Epaminonda, come il politico e generale tebano. un asinello bianco, nato a Cala di Sgombro, da padre grigio e mamma bianchissima.
Ore 10.15. Oggi c'è l'incontro, molti compagni sono l?. Rimaniamo in attesa ma non ci aspettiamo niente di buono.
Ore 15. Ci siamo, fumata nera a Roma. Si perde altro tempo. L'apertura del bando internazionale entro 25 giorni, al ribasso, e altri 45 giorni per la manifestazione di interesse. In totale due mesi, cioè far passare ad Eni e al governo un'estate tranquilla. Se la Sir ci paga il debito, ci sono soldi solo per tre mesi di stipendio. Si fa per dire, visto che lavoriamo tre giorni al mese. Un'altra presa in giro: l'ennesima.
Ore 15.15. La delusione è totale, ma eravamo preparati. L'incontro è stata la conferma della malvagità e prevaricazione di governo ed Eni sui lavoratori, nonchè l'incapacità del presidente del Consiglio, in queste ore a passeggio in Libia, a risolvere la nostra vertenza. Se c'è qualcuno da mandare in cassa integrazione è il sottosegretario Saglia, un incapace che si trova l? in quella posizione non si sa per quali meriti sportivi. Dobbiamo altres ? dire che i commissari non stanno meritando lo stipendio. Lo diciamo in base ai risultati sin qui da loro ottenuti, cioè nulli. Qualche parola vorremmo spenderla per il sindacato: ostaggio dei propri meccanismi e liturgie, è distante anni luce dai problemi del lavoro e dei lavoratori. Non è un'accusa, ma una presa d'atto, visto come è stata seguita la nostra vertenza, specie dai nazionali, che non riescono neanche ad incidere su tantissime altre vertenze aperte in Italia. Un quadro desolante, cari lettori. Vogliono stancarci, sfinirci, portarci all'esasperazione e all'esaurimento delle nostre pile. Ma il nostro scalpo non l'avranno cos? facilmente. Ne stiano certi! Continueremo a lottare convinti dell'appoggio della gente e dei tanti che ancora ci vogliono bene.
Ore 18.10. Sentite questa notizia, in modo che possiate riflettere: Scaroni da tempo ha iniziato, a suo dire, la campagna d'Africa, vuole fare investimenti anche in Uganda, 13 miliardi di dollari. In una intervista dice: «Ci siederemo a fianco dei leader e dei partner africani». Peccato, non trovano il tempo per sedere a fianco dei lavoratori neanche per un minuto. Non aggiungiamo altro, resta solo da capire chi vestirà i panni del generale Graziani. Torneremo sulla vicenda. Un saluto dall'isola.
